Di Salvo: "Avanti con il progetto Rimini". Ma si dimette il vicepresidente Sanapo
La numero uno del club rompe il silenzio: "Alcune difficoltà ci sono, la città ci dia fiducia". Dopo il dg Geria, lascia un altro dirigente

Stefania Di Salvo, presidente del Rimini
Stefania Di Salvo rompe il silenzio, ma evidente senza aver convinto nemmeno i ’suoi’. Dopo mesi di voci che si rincorrono, stipendi pagati all’ultimo e stipendi non pagati, la presidente del Rimini decide che è arrivato il momento di dare qualche spiegazione. Cosa buona, seppur colpevolmente tardiva. Che di certo, però, ora dovrà avere un seguito nei fatti. Un fatto è, per ora, che ieri si è dimesso il vice presidente Angelo Sanapo. "Dimissioni irrevocabili", dice. La presidente, intanto prova a metterci una pezza.
"Siamo consapevoli – scrive la manager italo-svizzera – di aver attraversato un periodo di oggettiva difficoltà gestionale e organizzativa che ha generato ritardi nei pagamenti e incertezze, provocando comprensibili preoccupazioni. Non intendiamo sottrarci al confronto né tanto meno cercare giustificazioni. Riconosciamo senza esitazioni questo passaggio di fragilità, frutto anche di un contesto complesso che non abbiamo voluto nascondere, e di alcune nostre mancanze che ora affrontiamo con determinazione". La presidente parla di coraggio, passione e senso di responsabilità. "Oggi ci impegniamo, con la massima trasparenza, a ripristinare la fiducia verso i nostri calciatori, i nostri dipendenti, i partner commerciali e soprattutto verso la comunità riminese che da sempre ci sostiene e ci identifica come un patrimonio condiviso".
Come? "Abbiamo già avviato un piano di interventi precisi, con priorità sui pagamenti dovuti e sulla tutela dei contratti – sottolinea – così come abbiamo attivato nuove modalità di comunicazione che garantiranno aggiornamenti costanti e puntuali. Parallelamente, intendiamo preservare la continuità del progetto sportivo e infrastrutturale che rappresenta la base del nostro futuro. Vogliamo trasformare questa fase complessa in una occasione di crescita collettiva". Parole che evidentemente non bastano ai tifosi del Rimini per tornare a sorridere alla presidente Di Salvo. E non bastano neppure a giocatori, dirigenti e fornitori che attendono di essere pagati.
"Siamo presenti, ci abbiamo messo la faccia e continueremo a farlo – conclude la Di Salvo – Chiediamo a tutti di non far venir meno il sostegno che ha reso grande questa maglia. Il Rimini non è solo un club di calcio, è una comunità viva che deve sapersi stringere nei momenti duri per rinascere ancora più forte". La prova del nove è comunque già dietro l’angolo (ad agosto si dovranno pagare gli stipendi di giugno, oltre a quelli di maggio che attendono di essere saldati e che costeranno comunque ai biancorossi quattro punti di penalizzazione nel prossimo campionato). Le scadenze federali non si nutrono di belle parole. Intanto, venerdì della prossima settimana il marito della Di Salvo, Stefano Petracca, presidente della Responsible, sarà con la moglie a Palazzo Garampi, in commissione consigliare, per fare il punto sul centro sportivo della Gaiofana. Parole e azioni che non hanno convinto Sanapo. "Una scelta sofferta, le dimissioni, rese necessarie da un disaccordo di fondo con le recenti modalità comunicative adottate dalla proprietà". Dopo il dg Geria, il Rimini perde un altro dirigente.
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