È un Tremolada rigenerato Pressing, conclusioni e... gol
Il 10 gialloblù e un inizio stagione da giocatore più maturo e determinato. La cura Bianco sembra aver giovato all’uomo assist ora ’tiratore scelto’.

È un Tremolada rigenerato Pressing, conclusioni e... gol
di Alessandro Troncone
Alla voce ’non banale’, state pur certi troverete quasi sempre il nome e il cognome di Luca Tremolada. Nelle dichiarazioni, e si pensi al post partita di sabato quando ha definito inesatti (in realtà il termine è stato un altro, più colorito) i pensieri di chi credeva che l’anno scorso corresse di meno in fase difensiva. E nelle prestazioni, già molto incisive nel gioco del Modena. Le richieste di Bianco hanno presentato al pubblico canarino un Tremolada forse non cambiato ma rigenerato, potrebbe essere questa l’espressione più giusta per raccontare quanto forte sia partita il campionato del numero 10.
Tremolada sabato ha trovato la sua prima rete in campionato, col Pisa, ma, più in generale, ci sono alcuni dettagli che stanno diventando ben evidenti dopo i primi 270 minuti e oltre. Punto primo, è lui a guidare la squadra nel pressing. Il 4-3-1-2 diventa quasi un 4-3-3 nel momento in cui la sfera ce l’hanno i due centrali difensivi avversari ed è proprio Tremolada il vertice alto del tridente.
Lo si vede spesso andare a rincorrerli, con il resto della squadra che si muove insieme a lui mantenendo l’equilibrio, in seconda battuta arrivano le due punte. Quando il Modena recupera palla a centrocampo, ecco l’immediato ribaltamento di fronte il più delle volte lanciato sempre da Tremolada con la classica palla in profondità a scavlacare la difesa: si veda per credere la dinamica che porta al gol di Abiuso, nata proprio da un assist del trequartista per l’inserimento di Manconi ma di esempi, anche non prolifici, ce ne sono stati tantissimi. E qui subentra il secondo punto: l’efficacia delle giocate. Tremolada non si sta limitando a cercare l’assist, amore massimo come da lui spesso raccontato, ma sta cercando con una certa continuità anche la conclusione da fuori e di conseguenza il gol. Viviano gli ha detto no alla prima, a Cosenza si è creato diversi spazi e, finalmente, col Pisa ci è riuscito. Merito, probabilmente, dell’affinità con Palumbo. Ed è il terzo punto della nostra analisi. A Tremolada mancava un giocatore con il quale scambiare temi calcistici parlando la stessa lingua.
I due scambiano le posizioni in campo , si scambiano la palla e costruiscono azioni. D’altronde, come detto da lui sempre nel post Pisa, i giocatori forti si trovano sempre bene insieme. E, così, non si può far altro che elogiare. È l’elogio della qualità al potere, da sempre e per sempre l’unica vera prerogativa della quale una squadra ha bisogno per raggiungere certi risultati. Si parte da quella, poi arriva tutto il resto e la fiducia che ne consegue.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su