Edoardo Eleonori: "Gol dedicato alla famiglia, pronti per la Poule Scudetto"
Edoardo Eleonori, giovane talento del Forlì, dedica il suo gol alla famiglia e si prepara per la Poule Scudetto.

Edoardo Eleonori, 20 anni, centrocampista forlivese dei biancorossi (Callegari)
"Mamma mi aveva detto che avrei segnato: dedico il gol alla mia famiglia". Piede educato, viso incorniciato da una cascata di riccioli biondi, Edoardo Eleonori, 20enne mezzala made in Forlì, ha indorato la pillola della sconfitta ai biancorossi, reduci dai bagordi promozione, nella passerella di fine campionato con l’Imolese, tappa propedeutica alla Poule Scudetto.
Eleonori, conquistata la serie C, il Forlì ha staccato la spina? "Diciamo che, inconsciamente, abbiamo un po’ abbassato la guardia, finendo per pagare dazio: il risultato parla chiaro".
Adesso, però, vi attende la Poule Scudetto. Perdita di tempo, vetrina di prestigio o antipasto di serie C: come la interpreterete? "Sicuramente non come una perdita di tempo, bensì come una bella opportunità, considerato che incontreremo squadre blasonate, di grandi tradizioni e con un seguito importante, che verosimilmente saranno inserite nel nostro girone l’anno prossimo, quindi le motivazioni non mancheranno. Né tantomeno la voglia di vincere".
Si aspetta di trovare maggiore spazio nell’appendice stagionale? "Attualmente la squadra è priva di due centrocampisti, Gaiola e Campagna, entrambi infortunati. Per quanto mi riguarda, cerco sempre di farmi trovare pronto in caso di necessità".
Cosa c’era dentro quel fendente con cui ha siglato il secondo gol del Forlì nel ko 2-4? "Tanta voglia di buttarla dentro e di riscatto. Quando ho visto quella palla sui piedi di Lilli, l’ho ‘chiamata’ perché avevo intuito che sarebbe stata una buona possibilità, poi l’ho scaricata in porta e il portiere non ci è arrivato".
Poi appunto la dedica speciale. "Alla mia famiglia, presente al ‘Morgagni’. Alla vigilia della partita, mamma mi aveva detto di applicare i tatuaggi per i bambini nel piede, sicura che avrei fatto gol; e infatti così è stato".
Un passo indietro. Per lei 184’ spalmati su 10 partite: col senno del poi, forse, le avrebbe giovato di più un altro prestito formativo? "Sin dall’inizio il Forlì puntava a vincere, per cui da parte mia c’era l’entusiasmo di far parte di un gruppo forte, pur sapendo che sarebbe stato difficile trovare spazio. Però vuoi mettere allenarsi con una squadra del genere? Certo, il minutaggio è stato scarno, comunque ho sempre dato il massimo e alla fine, tenuto conto della promozione e del gol, è andata bene così".
Durante la sessione di mercato invernale, ha avuto la tentazione di partire per altri lidi? "No, sebbene abbia valutato l’opzione, visto che giocavo poco. Però il primo posto in classifica con la squadra nella quale sono cresciuto mi ha convinto a restare".
Che cosa rappresenta per lei, prodotto del settore giovanile biancorosso, questa promozione? "L’ho sentita tanto, essendo cresciuto qui ed avendo frequentato lo stadio sin da bambino. Dopo tanti anni nei quali non si è mai riusciti a salire, far parte di questa impresa è stato un sogno".
Dove si vede l’anno prossimo? "Ancora è prematuro parlarne, prima voglio terminare la stagione. Adesso sono concentrato sulla Poule Scudetto, poi ci confronteremo per capire il da farsi".
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