Farinelli alla carica col super Forlì: "A Prato un segnale per il Ravenna"

L’esterno, domenica a segno, spiega il clamoroso 0-3 in 8’: "Tanta era la voglia di rispondere ai giallorossi"

di MARCO LOMBARDI
11 marzo 2025
Nicola Farinelli, 23 anni, in una. delle sue classiche incursioni. Nell’autoritario blitz 0-4 domenica scorsa a Prato ha siglato già al 3’ il gol del raddoppio (Callegari)

Nicola Farinelli, 23 anni, in una. delle sue classiche incursioni. Nell’autoritario blitz 0-4 domenica scorsa a Prato ha siglato già al 3’ il gol del raddoppio (Callegari)

Il Forlì dà scaccomatto al Prato in quattro mosse – ma dopo 8’ la partita era già in ghiaccio – e si riprende l’anello del potere, caduto per una notte nelle mani del nemico. Al ‘Lungobisenzio’ il grande mattatore è stato Nicola Farinelli, artefice del raddoppio biancorosso – manifesto di uno stato di grazia assoluto –, nonché dell’assist per il poker finale di Trombetta.

Farinelli, contro il Prato una prova di forza devastante.

"Abbiamo subito indirizzato la partita dalla nostra parte, spinti dalla voglia di rispondere immediatamente alla vittoria del Ravenna e dimostrare che noi non sentiamo la pressione".

Appunto. Quanto ha inciso sul veemente avvio del Forlì, avanti di tre gol dopo appena 8’, conoscere in anticipo il risultato dei giallorossi?

"Un po’ ha influito, è innegabile. Sapevamo di non poter sbagliare, perché loro avevano vinto e questa consapevolezza ci ha trasmesso ulteriore forza per sbloccare la partita quanto prima. Anche se avessimo giocato in contemporanea, comunque, era prevedibile che il Ravenna avrebbe fatto il pieno".

Troppo forte il Forlì o anche il Prato ci ha messo del suo?

"Noi siamo partiti forte, è fattuale, e loro sono andati in confusione: questa è stata la chiave della partita. Incassare due gol in 3’ ha tagliato le gambe al Prato, che ha finito per impaurirsi".

Con il gol realizzato domenica, lei è salito a quota 6. Dopo aver oltrepassato la doppia cifra (11) in fatto di assist, punta al bis?

"Sì, anche se sarà difficile. Questo è l’obiettivo secondario, perché ovviamente prima di tutto viene il successo finale in campionato".

Settima vittoria consecutiva senza incassare gol: una crescita esponenziale.

"Abbiamo anche siglato più di due gol, dopo diverso tempo, quindi siamo oltremodo felici".

È un peccato che il campionato debba fermarsi proprio ora per la Rappresentativa di D alla Viareggio Cup: teme che la sosta possa nuocervi?

"Ormai siamo giunti in prossimità del finale di stagione, la condizione c’è. Certo, avrei preferito giocare subito, questo sì, perché è lunga attendere due settimane prima del derby, però non penso che la pausa ci creerà troppi fastidi".

Forlì-Ravenna deciderà il campionato?

"Adesso restano sette finali e saranno tutte importanti. Chiaramente, però, qualora dovessimo vincere il derby metteremmo una seria ipoteca sulla promozione. Cinque punti di vantaggio a sei giornate dal termine sarebbero un distacco difficilmente colmabile".

Lei è originario di Ravenna, come vive l’attesa di un match che può valere un’intera stagione?

"A Ravenna sono nato, ma non vi ho mai vissuto né ho mai vestito la maglia giallorossa, quindi, al di là dell’importanza del derby, sul piano emotivo per me sarà una partita come le altre".

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