Figline, il sogno finisce La Sangio suona la sveglia
Serie D I gialloblù salutano la competizione. Micidiale l’uno-due nei primi minuti

SANGIOVANNESE
3
FIGLINE
0
SANGIOVANNESE: Timperanza, Di Rienzo (80’ Lorenzoni), Romanelli, Farini (87’ Baldesi), Nannini, Rosseti, Massai (80’ Disegni), Sacchini, Regolanti (79’ Iaquinta), Zhar, Senesi (75’ Caprio). A disp.: Moretti, Ratti, Dei, Borgogni. All.: Bencivenni.
FIGLINE 1965: Conti, Dema, Malpaganti, Sesti (46’ Bruni), Sabatini, Orpelli, Zellini, Lebrun (63’ Bonavita), Rufini (60’ Caggianese), Torrini (80’ Cavaciocchi), Zhupa (63’ Boncompagni). A disp.: Simoni, Fiore, Poggesi, Banchelli. All.: Tronconi.
Arbitro: Mancini di Pistoia.
Marcatori: 1’, 85’ Zhar; 9’ Senesi.
Note: spettatori 400 circa. Ammoniti: Senesi, Sabatini, Bruni, Orpelli. Espulso al 49’ Sabatini.
SAN GIOVANNI VALDARNO – Il Figline si sveglia bruscamente dal sogno della Coppa Italia di serie D. La formazione gialloblù di Tronconi dopo aver eliminato l’Aquila Montevarchi ai preliminari, stavolta è costretta a scendere dal treno per via di una Sangiovannese più organizzata nella manovra e più incisiva sul davanti.
Difatti, nemmeno il tempo di leggere le formazioni, che dopo sessanta secondi la formazione di Bencivenni passa in vantaggio con il guizzo di Zhar che lascia di stucco la difesa ospite. I minuti iniziali dei locali sono intensi, più volte mettono in difficoltà i gialloblù. All’8’ arriva il raddoppio dei valdarnesi. C’è un lancio dalla destra per Senesi che con un tiro di precisione batte Conti. Due colpi bassi che mettono in ginocchio la neopromossa Figline incapace di reagire e arrecare problemi al portiere Timperanza. Il primo tempo scorre via senza altre azioni particolari, con la squadra di casa che controlla abilmente le manovre avversarie. Nella ripresa l’inserimento di forze fresche non producono effetti per il Figline. Al 49’ c’è un doppio giallo a Sabatini che provoca un rigore ed espulsione.
Dal dischetto Conti para su Zhar. Nel finale Zhar (85’) mette in rete il terzo sigillo che vale il passaggio del turno.
Giovanni Puleri
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