Folgore, arriva il girone più duro C’è anche la corazzata Piacenza
Rimescolato il raggruppamento B e scombussolati i piani delle lombarde di vertice del campionato

di Roberto Sanvito
C’è il Piacenza nel girone B di serie D, quello tradizionalmente monopolizzato dalle lombarde centro-orientali e dalle venete di confine. Quello della Folgore Caratese, soprattutto. Una presenza, quella del Piacenza, vociferata da un po’ e che avrebbe fatto storcere il naso a qualcuno. "Cosa ci fa qui una squadra dell’Emilia Romagna? E poi perché proprio il Piacenza?", la domanda che si sono posti in molti, considerando che l’undici allenato da Massimo Maccarone (e in cui a luglio è tornato l’ex difensore del Renate Jacopo Silva) è stato allestito unicamente per vincere il campionato.
Senza contare che da quelle parti, fino a mercoledì mattina, si sperava addirittura in un ritorno dell’ultimissima ora direttamente in serie C, se il Consiglio di Stato avesse accolto il ricorso del Perugia. E invece per il “Piace“ è serie D, più precisamente girone B, e questo verrà a scombussolare i piani delle lombarde di vertice.
Non c’è il Sangiuliano, che è finito nel girone D col Fanfulla e con le emiliane. Torna invece il Legnano, che però non fa paura. Alcione e Città di Varese finiscono nel girone A. Solo due le venete nel B, entrambe inedite: il Caldiero Terme e la Clivense. Poi, a completamento del girone, il solito listone di lombarde oltre alla Folgore, ossia Arconatese, Brusaporto, Caravaggio, Casatese, Castellanzese, Club Milano, Crema, Desenzano, Legnano, Palazzolo, Ponte San Pietro, Real Calepina, Tritium, Varesina, Villa Valle e Virtus Ciserano Bergamo.
Manca chiaramente il Seregno, il cui nome non comparirà, quest’anno, in alcuna categoria. A proposito, il Breno è stato spedito nel girone C. Già oggi o al massimo lunedì i calendari. Domenica 10 si parte. L’analisi sui gironi del direttore sportivo azzurro Raffaele Ferrara è, inizialmente, a 360 gradi. E non è entusiasta. "Non capisco con quali criteri siano stati composti - dice -. Sempre che ci sia un criterio. Certe scelte non le capisco. Quest’anno non ci siamo fatti mancare nulla". Poi entra nello specifico, si concentra sul raggruppamento della sua società e affronta la questione Piacenza.
"Se nel 2022 tutti dicevano che il girone D era quello più impegnativo, quest’anno si può dire la stessa cosa del B - ragiona Ferrara -. Vero, c’è il Piacenza, ma non solo. E penso alla Clivense, che è l’ex Chievo; il Palazzolo, il Desenzano, la Folgore Caratese, tutte squadre che vogliono fare una bella stagione. Attenzione, però: come le lombarde dovranno preoccuparsi del Piacenza, anche il Piacenza dovrà preoccuparsi di noi".
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