Forlì, a Lentigione sfida all’ex Babbi: "Galletti forti, ma ho fame di gol"

L’attaccante, autore di 8 reti un anno fa in Romagna, coi reggiani è a quota 3 e non timbra da novembre

di MARCO LOMBARDI
20 febbraio 2025
Lorenzo Babbi, qui con la maglia del Forlì nella scorsa stagione (Callegari)

Lorenzo Babbi, qui con la maglia del Forlì nella scorsa stagione (Callegari)

A Forlì ha lasciato tracce significative (29 presenze e 8 gol), a Lentigione invece fatica a imporsi (24 gettoni e 3 gol). Una cosa è certa però: domenica, al ‘Levantini’, Lorenzo Babbi non si lascerà dondolare dagli eventi né farà sconti alla sua ex squadra. Il 24enne dinoccolato attaccante ravennate – scuola Cesena, trascorsi orobici (Atalanta Primavera) e un bagaglio di 70 apparizioni condite da 2 gol in C (Piacenza, Lucchese e Olbia) – smania dalla voglia di sbloccarsi (non segna dal 10 novembre) e dovesse infilzare la capolista non esclude l’esultanza.

Babbi, come se la passa a Lentigione? "Diciamo che non va come avrei sperato... Però mancano ancora dieci partite, più gli eventuali playoff, quindi conto di tornare a essere decisivo, come ho dimostrato anche l’anno scorso, per dare una mano a un Lenz che comunque sta facendo un grande campionato, sia per risultati che per gioco espresso".

In attacco con lei c’è una punta forte come Nanni. Come vive il dualismo con lui? "Nessun dualismo: io, lui e lo stesso Pastore abbiamo caratteristiche diverse, sta al mister decidere chi mandare in campo".

Cos’è mancato al Lentigione per tenere il passo delle prime? "Abbiamo lasciato per strada diversi punti, pareggiando partite che meritavamo di vincere ma che non siamo riusciti a chiudere. Detto ciò, reggere il ritmo di grandi squadre come Forlì e Ravenna non è facile".

Che partita sarà domenica? "Una bella gara, tra due squadre che giocano bene e dispongono di giocatori forti. Sia noi che il Forlì ci giochiamo una fetta di campionato, sia pure per obiettivi diversi, quindi prevedo una partita intensa e vivace".

Che impressione le ha fatto il Galletto all’andata? "Ho visto un’ottima squadra, con individualità importanti e votata all’attacco. Merita di giocarsi la promozione".

Col senno di poi, sarebbe rimasto a Forlì? "Le nostre strade si sono divise in modo molto naturale, come succede spesso nel calcio. Ognuno ha fatto le proprie scelte. Certo, non mi sarebbe dispiaciuto restare, ma sono contento di essere a Lentigione".

Il ricordo più bello della sua parentesi forlivese? "Senza dubbio quel gol al 90’ contro il Carpi, valso la vittoria 2-1. Tolsi la maglietta e andai ad esultare sotto i tifosi".

Rimpianti? "Solo uno: quello di non aver potuto disputare i playoff l’anno scorso, perché ce li meritavamo. Purtroppo ci hanno negato questa possibilità...".

Dovesse segnare, domenica, esulterebbe? "Vediamo (ride). Dipenderà dal momento. Io sono molto istintivo".

Lei è ravennate: chi vince il campionato? "Sia il Forlì che il Ravenna meriterebbero la C, però non mi sbilancio perché grossomodo le due formazioni si equivalgono. Sono convinto che se la giocheranno fino all’ultima partita. Quanto a me, faccio il tifo per la squadra in cui gioco. Certo, avendo militato nel Forlì simpatizzo anche per i biancorossi".

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