Forlì, anche Lombardi alla ribalta: "Contro la Samb un gol speciale"
L’ala ha firmato il 3-1 su punizione: "Ho ribadito che darò sempre il massimo. Qui sto bene, rimarrei volentieri"

Luca Lombardi, 23 anni, scuola Empoli con la cui Primavera ha vinto lo scudetto. Poi per lui prima di Forlì le maglie di Imolese, Ancona, Brindisi e Cerignola (foto Callegari)
Luca Lombardi si è preso il Forlì. La 23enne ala destra di Pietrasanta, giunta in Romagna a dicembre, ha ballato la Samb(a) nel primo round della Poule Scudetto – sua la terza rete biancorossa nel 3-1 –, lanciato un messaggio alla società e onorato la memoria della mamma in un giorno speciale.
Lombardi, contro la Sambenedettese la sua miglior partita con la maglia del Forlì.
"Sono contento sia perché abbiamo fatto una gara importante, dimostrando tutta la nostra forza, sia per il gol che ha aiutato la squadra a battere un avversario molto forte. Una domenica perfetta".
Un messaggio in vista della prossima stagione?
"Ho ribadito che darò sempre il massimo finché indosserò questa maglia. Qui sto bene e rimarrei volentieri".
Suo il gol del 3-1, il terzo in maglia biancorossa, dedicato a una persona speciale.
"Ho esultato per mia mamma: ogni volta che segno, mostro la maglietta con la sua foto che indosso sotto la divisa. Il destino ha voluto che domenica fosse proprio la festa della mamma: credo che lei mi abbia aiutato a far entrare quella punizione".
Il ruolo di ala destra pare calzarle a pennello.
"Gioco in questa posizione ormai da 4 o 5 anni e mi sento di poter ricoprire il ruolo anche se prediligo agire da trequartista".
Un giocatore a cui si ispira?
"Sono cresciuto nel mito di Messi, ho sempre guardato le sue partite e nel mio piccolo ho cercato di ‘rubargli’ qualcosa. Certo, oggi Yamal ha stregato tutti: è un fenomeno pazzesco".
Ora si va a Livorno: da toscano quanto sente la sfida dell’’Ardenza’?
"Abito a mezz’ora di distanza da lì, conosco l’ambiente e qualche giocatore: per me non sarà una partita qualsiasi. Detto ciò, sappiamo di affrontare una squadra forte, con grandi qualità e che come noi ha stravinto il proprio girone. Mi aspetto una gara divertente e una cornice di pubblico importante".
Com’è il bilancio della sua esperienza forlivese?
"Positivo, a livello personale e ovviamente di squadra. Abbiamo fatto partite di alto livello in un percorso straordinario. Che ha lasciato tutti a bocca aperta. Ho sempre creduto che avremmo vinto il campionato".
Un passo indietro. Con la Primavera dell’Empoli, coi vari Asslani, Baldanzi e Fazzini, tutti ora in serie A, lei si è laureato campione d’Italia: sente ancora qualcuno?
"Condividere quel prestigioso traguardo con loro è stato un orgoglio e un onore. Spesso li sento perché a volte capita di instaurare solidi rapporti che vanno al di là del calcio. Fazzini è il mio migliore amico".
L’allenatore che le ha insegnato di più?
"Ho sempre recepito i consigli di tutti, inclusi quelli di mister Miramari con cui mi trovo molto bene. Grazie a lui adesso mi sento un giocatore più maturo, completo e responsabile".
Lo definisca con tre aggettivi.
"Ambizioso, carismatico e divertente".
Lei ha già accumulato una discreta esperienza in serie C: quanto è alto lo scalino che salirà adesso il Forlì?
"Ho già disputato tre campionati di C, di cui due arrivando ai playoff, e posso confermare che lo scalino c’è, perché il livello si alza, così come il ritmo e la qualità, Ma nel Forlì c’è già chi è pronto per il salto".
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