Forlì, attento alla legge dell’ex. Pari: "Sì, avrò spirito di rivalsa"
Giovedì arriva il Lentigione con il centrocampista ancora amareggiato per l’epurazione di giugno
A Forlì è rimasto una sola stagione, ma ha lasciato un bel ricordo, impreziosito da 3 gol in 27 presenze. Alessandro Pari, 22enne centrocampista riminese in forza al Lentigione, tornerà giovedì al ‘Morgagni’ da ex a caccia di rivincite.
Pari, si ripresenta a Forlì: con quale spirito?
"Con voglia di rivalsa per far ricredere chi non mi ha più voluto. Detto questo, in biancorosso sono stato bene, nonostante nell’ultimo mese e mezzo abbiamo compromesso un intero campionato".
Finora la sua è stata una stagione un po’ travagliata.
"Purtroppo ho fatto i conti con un infortunio e una lunga squalifica. A livello psicologico, questo, è uno degli anni più difficili, adesso però devo concentrarmi per dare una mano".
Se le dico 82’ di Corticella-Lentigione, cosa ricorda?
"Un episodio spiacevole. Ero molto nervoso per una sommatoria di cose di quest’anno. Probabilmente ero un po’ debole mentalmente, fatto sta che mi sono fatto prendere dalla foga e ho danneggiato con un calcio un seggiolino della panchina. Ho subito capito che sarei stato espulso, giustamente, ma non mi sarei mai aspettato la maxi stangata di 5 turni di stop, perché contrariamente a quanto refertato dall’arbitro non ho proferito insulti al suo indirizzo".
Dopo il mezzo passo falso col Certaldo, l’obiettivo del Lenz (-7 dalla vetta) diventano i playoff?
"Cercheremo di arrivare più in alto possibile. Siamo una squadra fastidiosa, che se la gioca sempre. Proveremo a vincerle tutte da qui alla fine. Anche perché i playoff servono a poco".
Dovesse scommettere un euro, su chi lo punterebbe?
"Onestamente non saprei, il campionato è apertissimo. Certo, il Carpi è in testa, ma il Ravenna è forte e completo".
Che opinione si è fatto, invece, del Forlì?
"Molto positiva. Ho visto una buonissima squadra, solida, organizzata e con giocatori forti, molti peraltro li conosco. Un avversario temibile, che sta dimostrando tutto il proprio valore".
Riavvolgiamo il nastro. Quando ha saputo di non rientrare più nei piani?
"Solo a fine stagione, quando il presidente ha tenuto il discorso alla squadra. Nessuno del Forlì mi ha più cercato e come me tantissimi altri miei compagni. Ma va bene così, anche questo fa parte del calcio. Peccato però, perché inserendo due o tre giocatori nel telaio della squadra dell’anno scorso si poteva puntare ancora a vincere il campionato".
Dunque sarebbe rimasto volentieri a Forlì?
"Certamente".
Sente ancora qualcuno di quella squadra?
"Certo, perché si era formato un bellissimo gruppo, con persone spettacolari".
Nel caso in cui dovesse segnare al ‘Morgagni’, come si comporterebbe?
"Spero possiate vederlo giovedì…".
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