Forlì, c’è un precedente beneaugurante. Il +5 a 5 giornate può essere decisivo

Il Rimini era nella stessa situazione nel 2022: festeggiò chiudendo a +4 proprio sul Ravenna. Occhio al flop Pistoiese nel 2023: da +1 a -7

di FRANCO PARDOLESI
2 aprile 2025
Elia Petrelli in azione (foto Frasca) nel derby del 23 marzo contro il Ravenna, quello che ha segnato l’allungo da +2 a +5

Elia Petrelli in azione (foto Frasca) nel derby del 23 marzo contro il Ravenna, quello che ha segnato l’allungo da +2 a +5

Cinque punti di vantaggio a cinque giornate dalla fine del campionato. Questa la significativa istantanea che sintetizza la situazione del vertice della classifica del girone D. Il lanciatissimo Forlì di mister Alessandro Miramari, al comando con 72 punti, domenica ha mantenuto intatto il margine sul Ravenna: da una parte, i biancorossi hanno vinto 1-3; dall’altra, i giallorossi hanno dovuto recuperare dallo 0-1 e solo nel finale hanno sbloccato il 2-2 per poi vincere 5-2 e restare in scia al Forlì. Insomma, con 15 punti ancora disponibili da qui alla conclusione della regualar season i galletti dovranno continuare a ‘stare sul pezzo’ per evitare spiacevoli cali di tensione.

Cosa dicono i precedenti in questo senso? Negli ultimi quattro tornei chi si trovava in vantaggio a cinque turni dal termine ha chiuso la stagione con la vittoria tre volte su quattro. Il caso più interessante è forse il 2021-22: il Rimini era proprio a +5 – coincidenza – sul Ravenna. I biancorossi adriatici festeggiarono alla fine con 4 lunghezze di vantaggio. Occhio però ai tracolli: campionato 2022-23, Pistoiese 68, Giana Erminio 67. Nello sprint finale i lombardi misero assieme 13 punti, frutto di quattro vittorie ed un pareggio, sorpassando con 80 punti i toscani che crollarono nel finale, totalizzando la miseria di cinque punti. Insomma il Forlì farà bene a continuare a vincere.

Non sono escluse le emozioni. Nel 2020-21 il Fiorenzuola, alla 29ª giornata, guidava con un punto di vantaggio sull’Aglianese. Sorpassata, approfittò poi del ko dei toscani col Prato (1-2) alla penultima giornata per tornare in testa. Completamente stravolto dal ritiro delle Pistoiese il campionato della scorsa stagione quando quella clamorosa rinuncia penalizzò il Ravenna che, con l’annullamento delle gare degli ‘orange’, finì dietro al Carpi.

Al Forlì ‘basteranno’ 11 punti su un massimo di 15 da qui alla fine per avere la certezza di essere promosso, anche nel caso in cui il Ravenna vinca sempre: è l’equivalente di tre vittorie e due pareggi; ma il Forlì potrebbe addirittura concedersi una sconfitta se vincesse le altre quattro. Con tre vittorie, un pareggio e una sconfitta, ci sarebbe almeno lo spareggio da disputare: anche se nessuno, ora, vorrebbe giocarlo.

Domenica i galletti ospitano allo stadio Morgagni il Tuttocuoio abbastanza tranquillo, ma non ancora salvo, mentre il calendario propone al Ravenna la non semplice trasferta sul campo del Tau Altopascio, a lungo regina del torneo e comunque avversario di tutto rispetto (domenica ha vinto 0-2 a Prato). Nei seguenti quattro turni il Forlì affronterà prima il Piacenza fuori casa, poi la Pistoiese in casa: la partita sulla carta più difficile di questo scorcio finale di campionato. Dopo le due nobili decadute, che non hanno saputo mantenere i pronostici della vigilia, i galletti saranno in campo in casa del pericolante San Marino poi chiudere col match casalingo con l’Imolese, fuori da tutti i giochi.

Dal canto suo il Ravenna, dopo l’Altopascio, ospiterà il derelitto Fiorenzuola e il quadrato Lentigione. Due partite allo stadio Benelli inframezzate dalle trasferte sui campi di Cittadella Vis Modena e Progresso. Insomma, c’è un rush finale che, ancora, separa il Forlì dal ritorno dopo otto anni sul terzo gradino del calcio italiano.

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