Forlì, che numeri: 13 vittorie nelle ultime 14. E non subisce gol da 5 partite: 485 minuti

In questo lasso di tempo ha segnato 33 gol con 14 marcatori diversi. Spicca però la crescita di Petrelli: a segno 9 volte

di MARCO LOMBARDI
26 febbraio 2025
Il bomber Elia Petrelli celebra il momentaneo 2-0 nella vittoria più larga della striscia, il 6-1 sul Piacenza (foto Callegari)

Il bomber Elia Petrelli celebra il momentaneo 2-0 nella vittoria più larga della striscia, il 6-1 sul Piacenza (foto Callegari)

Trentanove punti conquistati sui 42 a disposizione, 33 gol fatti (con 14 giocatori diversi) e solo 7 subiti, 9 ‘clean sheet’ e una striscia aperta di 485 minuti senza subire gol. È il ritmo delle cose – canta Rkomi –, è il ritmo vertiginoso del Forlì, capolista del girone D di serie D, nelle ultime 14 gare di campionato, ovvero dopo l’infausto derby contro il Ravenna giocato al ‘Benelli’ e risoltosi a favore dei bizantini (2-0) con tanto di veleno nella coda sull’arbitraggio. Fatto sta che l’amarezza per quel ko non aveva scalfito la bontà della prestazione offerta dal Galletto, uscito dal campo a cresta alta e rafforzato nelle proprie certezze, tanto da sbloccare il livello successivo.

Sì, perché poi i biancorossi hanno affastellato 8 vittorie consecutive con almeno due gol di scarto (3 di media a partita) – eclatante l’affermazione di stampo ‘tennistico’ (6-1) ai danni dello sgangherato Piacenza –, prima di cedere il passo alla Zenith Prato, insospettabilmente corsara di rimonta (2-3) al ‘Morgagni’. Uno choc dal quale il Forlì si è ripreso immediatamente, ricominciando a macinare una vittoria dietro l’altra, senza mai incassare gol – la serranda dell’ottimo Martelli è abbassata da 5 domeniche –, in barba alla vulgata comune che indica nella fase difensiva il tallone d’Achille delle squadre di Miramari. Ergo 13 vittorie (e un ko) su 14 gare disputate. Quattordici, come i biancorossi che hanno iscritto il loro cognome nell’albo dei marcatori in questo lasso di tempo: il goleador è Petrelli (9 timbri), seguito dal triumvirato Macrì-Campagna-Farinelli (3), poi troviamo Lilli, Lombardi, Trombetta e Gaiola (2), chiudono Saporetti, Sbardella, Rossi, Graziani, Mandrelli e l’ex Okitokandjo (1); completa l’inventario il tragicomico autogol di Silva del Piacenza.

E il pareggio? Semplice, non esiste. L’ultimo si perde infatti nel lontano 27 ottobre dell’anno scorso (0-0 a Castelmaggiore, fortino del Progresso prossimo avversario, domenica, del Forlì): in quell’occasione i biancorossi restarono in dieci per oltre un tempo (espulso Macrì) e Martelli neutralizzò un calcio di rigore.

Sbirciando in casa della concorrenza, si evince che il Ravenna, secondo della classe, nel segmento di campionato preso in esame ha viaggiato a ritmi leggermente inferiori, pappandosi 36 punti (tre meno del Forlì) senza mai digiunare, ma condividendo il pasto con Tau, Tuttocuoio e Piacenza (tre pareggi). Undici gli hurrà, di cui ben 8 di corto muso. Ventiquattro, invece, i gol realizzati dalla cuginanza giallorossa, contro i 33 del Galletto; appena 5 quelli al passivo, nessuno ha fatto meglio. Del resto, come ha ‘musicato’ Michele Trombetta, l’eroe di Lentigione: "Per arrivare primi occorre essere perfetti".

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