Forlì: lavori allo stadio Morgagni, possibile trasferimento a Caldiero
Il Forlì valuta il trasferimento a Caldiero per le prime partite di serie C, in attesa dell'agibilità del Morgagni.

Matteo Mariani, direttore generale del Forlì Calcio, qui allo stadio Morgagni: lo storico impianto di viale Roma deve essere ristrutturato per essere omologato per la serie C
Un allarme che il Forlì intende ridimensionare. Matteo Mariani, direttore generale della società di viale Roma interviene sulla ‘questione stadio’ che in questi giorni ha riempito di nuvole il cielo dei tifosi biancorossi, preoccupati per l’agibilità che il Morgagni ha la necessità di conseguire prima dell’inizio del campionato.
"Siamo soddisfatti di aver superato il primo scoglio con la presentazione dell’iscrizione. – esordisce il dirigente –, ora attendiamo l’accettazione della documentazione depositata per avere la Licenza Nazionale". Nel plico di documenti presentati quello che, però, allarma i sostenitori è il piano B riguardante lo stadio in cui i galletti dovranno disputare i primi match ufficiali, nell’eventualità che i lavori nello stadio forlivese non siano ancora terminati.
Lo stadio ‘sussidiario’, questo il termine con cui la Lega di serie C definisce l’impianto di riserva, scelto dalla società biancorossa è quello del Caldiero in provincia di Verona, tana del club retrocesso in serie D che nutre, però, la concreta speranza di essere riammesso in C.
Se si punta il navigatore dell’auto verso quella meta, il display evidenza le due ore e mezza che, in automobile, servono per coprire i 230 chilometri per chi volesse seguire le eventuali prime gare ‘interne’ della squadra di mister Miramari della prossima, attesissima, stagione.
"Nell’iscrizione – spiega Mariani – doveva essere inserita l’autorizzazione della società che ci ospiterebbe nel caso dell’indisponibilità del nostro stadio. E per questo siamo riconoscenti al presidente del Caldiero Paolo Berti e al segretario Pasquale Palladino, che ci hanno teso la mano per risolvere un problema di non semplice soluzione".
Mariani tiene a specificare che la società ha vagliato, con cura, altre soluzioni più comode per gli eventuali match ‘in campo neutro’: "Il problema era quello di poter presentare entro il 6 giugno la disponibilità di un campo adeguato, unitamente ai permessi concessi dalle relative questure e prefetture. Per lo stadio della Spal, ad esempio, la situazione era irrisolvibile a causa del difficile momento della società ferrarese. Esclusi poi gli stadi di Ravenna e Rimini, per ovvi motivi di sicurezza, quello della Vis Pesaro è attualmente in attesa dell’adeguamento tanto è vero che la società marchigiana, probabilmente, giocherà le prime partite a Carpi". E per quel che riguarda l’eventualità di giocare a Cesena, Mariani specifica che "i tempi per avere l’ok della dirigenza del Cavalluccio non erano compatibili con l’urgenza del caso".
A tranquillizzare i tifosi il dirigente aggiunge: "Abbiamo appena avuto una riunione con sindaco, assessore allo sport e tecnici comunali per organizzare operativamente i lavori per i quali il progetto sarà presentato il 25 giugno. A tal fine abbiamo nominato l’ingegnere Andrea Maestri quale coordinatore del progetto complessivo che dovrà ottenere l’agibilità. Un ok che riguarderà i capitoli inerenti la sicurezza: tornelli, parcheggio ospite con relativa segnaletica stradale, videosorveglianza e barriere anti lancio".
L’obiettivo? "È avere i nostri tifosi al Morgagni quanto prima. Per il primo turno di Coppa Italia, il 17 agosto, potremmo chiedere di giocare in trasferta come anche la prima giornata di serie C in programma domenica 24. Noi puntiamo a riaprire lo stadio per il match del 31 agosto".
Detto che nei prossimi giorni sarà lanciata la nuova campagna abbonamenti, Mariani spende due parole sul rafforzamento della società: "Siamo aperti alla collaborazione con tutte le realtà economiche, in particolare a quelle locali, per continuare un progetto di crescita in una realtà importante che dia sempre più lustro alla città".
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