Granata, crescita costante. Nel segno dell’aggressività
Pontedera, l’analisi del match contro la Spal. La partita in due fasi. Successo arrivato grazie ai recuperi di palla a circa 60 metri dalla propria porta.
Accorgimenti tattici e recuperi palla nella metà campo avversaria. E’ così che il Pontedera ha sbancato Ferrara, con la rete di Catanese (67°) arrivata in un secondo tempo controllato tatticamente dalla squadra di Canzi e in una gara che può essere divisa in due fasi.
Prima fase, 1°-35° minuto. Il Pontedera aveva preparato la sfida su una Spal schierata sia col 3-5-2 come Colucci l’aveva fatta giocare nelle ultime gare di campionato, sia col 3-4-3 visto in Coppa e schieramento col quale i ferraresi si sono presentati, con Contiliano sotto punta insieme a Maistro, e Antenucci davanti. Un atteggiamento che in fase di non possesso diventava un 5-4-1 con Maistro e Contiliano a cercare di chiudere le corsie esterne. Canzi ha risposto col consueto 3-4-2-1 e nessuna delle due squadre ha cambiato modulo durante il match. L’ultimo tiro di Maistro (35°) dopo i due precedenti (7° e 21°) ha segnato il tramonto della fase offensiva della Spal, che fino a quel momento aveva fatto bene a tratti, rendendosi insidiosa sulle ripartenze.
Seconda fase, 36°-97° minuto. Da lì il Pontedera ha iniziato a crescere grazie alla mobilità di Benedetti, che avuto una chiara occasione per il vantaggio (38°) e alla catena di sinistra (Angori-Ianesi) che ha iniziato a macinare gioco. Nella ripresa la squadra ha cominciato sulla stessa falsariga, sfiorando il gol con Selleri (51°), con accorgimenti che pur non avendo cambiato la strategia di gara, cioè aggressione sui riferimenti avversari e difesa alta per non concedere spazi e cercare di far arrivare la palla agli attaccanti prima possibile, hanno smosso la Spal. Catanese, trovato con maggiore frequenza dai compagni, e gli esterni d’attacco (Benedetti e Ianesi) sono usciti dalle loro zone di competenza giocando più "dentro" al campo. Così hanno dato meno punti di riferimento e mandato in confusione i locali, che non sono riusciti più ad accorciare con i tempi giusti con i giocatori che agivano alle spalle della mediana, consentendo al Pontedera maggiori verticalizzazioni. Il gol-vittoria è stato un marchio di fabbrica di Canzi, con Selleri (bravo nella ripresa a vincere 3-4 duelli decisivi dopo aver sofferto la marcatura di Peda) che ha recuperato il pallone, rifinito da Catanese e Benedetti per il classico cross del quinto (Perretta) nell’area riempita. Nell’ultimo quarto d’ora la Spal, che ha messo dentro punte di peso ma meno agili, ha cercato di venir fuori con la conclusione di Tripaldelli parata da Stancampiano (79°) ma il Pontedera ha sfiorato più volte il 2-0 con un paio di contropiede senza esito. Dati statistici alla mano, i granata l’hanno vinta nei recuperi di palla, fatti ad un’ altezza media di 60 metri dalla propria porta. Segno che sono stati aggressivi e compatti.
Stefano Lemmi
Continua a leggere tutte le notizie di sport su