Granata, è l’ora della Coppa. Nel mirino la semifinale
Il Pontedera dopo la buona prova contro il Gubbio torna in campo oggi. C’è il Padova da battere. Intanto ecco l’analisi dell’ultima vittoria in campionato. .
La Coppa chiama. Ma per battere il Padova e accedere alle semifinali, eguagliando così il traguardo raggiunto nell’edizione 2017-18 (contro l’Alessandria) dove ai quarti i granata superarono proprio i veneti (2-1 con reti di Tofanari e Raffini e risposta di Lanini) servirà un pomeriggio magico (si gioca alle 18). La squadra di Torrente, seconda nel girone A a -4 dal Mantova, è infatti l’unica imbattuta nel calcio professionistico, con 10 vittorie e 3 pareggi cui vanno aggiunte le 3 vittorie di Coppa. Il Pontedera, sicuramente in formazione rimaneggiata come gli avversari, dovrà riuscire a ribadire la vittoria di sabato sul Gubbio, un 2-1 maturato nel primo tempo con la doppietta di Benedetti (14° e 38°) a cavallo del gol di Udoh (28°) per una gara che può essere divisa in 3 fasi.
Prima fase, 1°-37° minuto Come contro il Pescara, anche stavolta l’avvio è stato di marca Pontedera, andato alla conclusione con Nicastro, Perretta e Fossati e bravo a segnare l’1-0 con un’azione tipica, nata da un cross di Angori, che ha giocato più dentro al campo, e finalizzata da Benedetti. Il Gubbio da parte sua ha confermato di essere una squadra capace di attaccare la profondità, trovando il pari con Udoh che ha infilato in velocità la difesa granata e che un minuto dopo si è procurato un’altra occasione da rete (sventata da Vivoli).
Seconda fase, 38°-72° minuto Incassato l’1-1 il Pontedera non ha accusato il colpo e al 38° anziché subire il 2-0 come col Pescara, ha segnato il 2-1 con uno schema provato su rimessa. A quel punto per preservarsi dagli attacchi degli umbri Canzi ha deciso di cambiare l’interpretazione del 3-4-3 fin lì messo in atto per passare ad un atteggiamento più prudente che ha rimesso Espeche sulla linea dei difensori. Una scelta intelligente e vincente perché a parte un tiro di Rosaia (64°) il Gubbio non ha più concluso verso Vivoli e il Pontedera ha conservato il vantaggio.
Terza fase, 73°-95° minuto Braglia, partito con un 3-5-2 con Di Massimo che spaziava a piacimento dietro a Spina e Udoh, con l’inserimento di Di Gianni è andato ad un 3-4-3 puro, e contemporaneamente con l’ingresso di Delpupo i granata hanno deciso di passare al 5-4-1 per respingere l’assalto umbro. Così Udoh e i vari Spina, Montevago e Di Massimo non hanno più calciato in porta. Da parte sua il Pontedera ha avuto diverse occasioni per chiudere la partita con Ianesi, Delpupo e Nicastro, legittimando così sia la scelta difensiva che la vittoria.
Stefano Lemmi
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