Il Cattolica non esiste più: "Non doveva finire così"

Dopo quattro stagioni sotto la gestione di Massimo Nicastro e con due retrocessioni dalla serie D alla Promozione, il Cattolica chiude i battenti. Il club non si è iscritto al campionato. Non un fulmine a ciel sereno. E proprio ieri è stato catalogato dal Comitato regionale dell’Emilia Romagna ‘società inattiva’, quindi non più affiliata. La fine di una storia, quella giallorossa, che fa venire più di qualche mal di pancia ai tifosi cattolichini. Ma anche al vice presidente Oscar Cervellieri che ieri ha affidato ai social il suo amaro commento. "Non doveva finire così – scrive ripercorrendo la ’storia’ dall’inizio – Mi fidai in partenza, sulla parola e due strette di mano, io sono così (e sbagliai), coinvolgendo anche i miei dirigenti che chi più e chi meno ha cercato di seguirmi per portare avanti un progetto poi naufragato dopo la prima amara retrocessione dalla D". Era la fine della stagione 2020-2021, la prima con Nicastro al timone. Poi dall’Eccellenza alla Promozione un altro salto indietro. Fino a quando, storia attuale, non è nemmeno stata presentata la domanda di iscrizione al prossimo campionato. "Il mio pensiero – scrive Cervellieri – va a chi veramente ci ha messo tutto, i veri tifosi del Cattolica, i ragazzi della curva sono l’unica conferma e promessa mantenuta in questi tre anni. Di come è finita si devono vergognare i finti amici, i finti collaboratori, i voltafaccia che hanno fallito in primis nella loro vita e stavano aggrappati al Cattolica calcio come le nutrie alla barca che sta per affondare". Ora in città si sussurra che il Cattolica potrebbe ripartire dalla Terza Categoria. E dietro alla ripartenza sembra esserci l’ormai ex direttore sportivo dei giallorossi Enrico Giovanetti. "Ripartiremo – scrive commentando il posto del vice presidente Cervellieri – Faremo di tutto per mettere in piedi una società seria e riportare il Cattolica qualche categoria più in su della terza".