Il derby del Morgagni secondo Elia Ballardini: "Ravenna favorito: forte e con più passione"

Il doppio ex, che si è trasferito in Svezia, boccia i galletti: "A Forlì purtroppo la fiammella si è spenta. Il mio addio? Nessun problema"

di FRANCO PARDOLESI
24 novembre 2023

Un derby visto da (molto) lontano. L’ex galletto Elia Ballardini, ravennate, è nella ‘sua’ Stoccolma, dov’è nato e dove si è da poco trasferito con la sua compagna. Finito col calcio? "Dopo quindici campionati – confessa – ho pensato che fosse arrivato il momento di cambiare. In Svezia sto cercando di iniziare un’altra attività". Il biondo mediano sette polmoni ha giocato gli ultimi 5 campionati in biancorosso con 105 gettoni e 9 reti, dopo 4 nel Ravenna (85 gare e 12 gol).

Lo smantellamento del Forlì la scorsa estate ha contribuito alla sua decisione?

"Assolutamente no, da qualche tempo ci pensavo. A fine stagione la società ha fatto semplicemente le sue scelte".

Scelte drastiche.

"A mio avviso chi ci mette i soldi ha la facoltà di decidere la linea da seguire. Da parte mia non avevo aspettative".

Avendo lasciato da poco la Romagna quale idea si è fatto del Ravenna?

"Ho visto qualche match all’inizio. Hanno un ottimo gruppo, abbastanza giovane e con ottime qualità".

Chi conosce meglio?

"Ovviamente i mei due ex compagni Paolino Rrapaj, un giocatore che dà sempre tutto e di cui ho grande stima, e Antonio Varriale, ottimo attaccante. Poi un portiere esperto come Gian Maria Rossi. Nello staff, inoltre, Stefano Dadina preparatore dei portieri molto valido".

Il suo giudizio su mister Massimo Gadda?

"E’ un allenatore che si è sempre dimostrato molto capace, persona estremamente seria e preparata. Ha dato un gioco di ottimo livello alla squadra".

E del Forlì cosa ne pensa?

"Sinceramente, non mi sono molto interessato della squadra che è stata rifondata. Conosco Lorenzo Babbi, un buon attaccante. Poco altro".

In carriera, però, ha conosciutoì mister Mauro Antonioli.

"Con lui sulla panchina del Ravenna abbiamo vinto la serie D 2016-17. Io giocai 30 partite, poi abbiamo disputato un buon campionato di serie C. E’ un allenatore esperto, capace di gestire bene la squadra e di mandarla in campo con idee chiare".

Qual è la differenza del clima che si respira attorno alle due squadre lei che ha giocato tanto in entrambe le realtà?

"La differenza è notevole. A Ravenna la fiammella del tifo e della passione è sempre viva e nella società ci sono dirigenti e collaboratori sempre pronti a mettere tutti a proprio agio".

E a Forlì?

"E’ una situazione completamente diversa. A Forlì quella fiammella fatta di attaccamento alla squadra si è spenta da un pezzo. C’è poco seguito e questo influisce sul rendimento della squadra".

Un pronostico sul derby di domenica?

"Penso che il Ravenna possa vincere e continuare la sua corsa di vertice".

Anche se da lontano, per chi farà il tifo?

"Non ci sono dubbi, Ravenna è la squadra della città dove ho vissuto. Mi auguro che i giallorossi portino a casa l’intera posta". Quando si dice parlare chiaro.

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