Il Forlì ora può sognare. Con questo Petrelli è da C
Calcio serie D Il bomber sempre più incisivo nel finalizzare il gioco di Miramari. Ha siglato 9 reti in 18 presenze e in tutti i modi: adesso anche di testa.

Calcio serie D Il bomber sempre più incisivo nel finalizzare il gioco di Miramari. Ha siglato 9 reti in 18 presenze e in tutti i modi: adesso anche di testa.
Elia Petrelli si è preso il Forlì e ha messo d’accordo tutti. Il 23enne centravanti cesenate – trascorsi persino zebrati e cartellino di proprietà del Genoa – è rinato dalle ceneri di stagioni non felici come poteva aspettarsi, assurgendo a suon di gol a idolo indiscusso del ‘Morgagni’, sempre pronto a intonare peana per il numero 7 di biancorosso vestito. Che ha impiegato, sì, un paio di mesi per entrare in temperatura e in confidenza con un calcio alieno alla sua statura di professionista, ma adesso è diventato un crack. Petrelli: il bomber, il ‘cannibale’ e l’’amuleto’.
Bomber, perché in 18 apparizioni il nostro ha già timbrato 9 volte: 4 col piede destro, 2 col sinistro, una su punizione, un’altra ancora dagli undici metri e l’ultima, in ordine cronologico, di testa. Un bottino ragguardevole – ulteriormente arricchito da 5 assist –, che delinea l’identikit di un top player di categoria. Per potenza, tecnica e fiuto del gol.
‘Cannibale’, perché l’esplosione dell’ex juventino ha fatto appassire ‘il tulipano nero’ Stevy Okitokandjo – costretto a lasciare il continente per approdare sulle ‘caraibiche’ spiagge de La Maddalena, dove ha sposato la causa dell’Ilva – e contestualmente convinto Mario Merlonghi a inforcare l’autostrada per correre al capezzale della ‘sua’ malaticcia Sammaurese.
‘Amuleto’, perché quando segna Petrelli il Forlì vince sempre. Roba da far impallidire anche lo Scartellato napoletano. Copioso l’elenco delle ‘vittime’: Corticella, Sasso Marconi, Tuttocuoio, Piacenza (2), Pistoiese, Imolese, Sammaurese e Tau. Nemmeno l’arrivo in pompa magna di Michele Trombetta, pretoriano di mister Miramari – 15 gol nella passata stagione a Corticella – e icona della Kings League, ha scalfito le certezze di Petrelli che, imperturbabile, ha continuato a ‘killerare’ con regolarità.
Nel mentre il vate bolognese, con la proverbiale chiarezza cartesiana, ha già sgombrato il campo dagli equivoci (tattici), reputando l’uno alternativo all’altro, mai complementare. La coesistenza delle due punte, infatti, collide con la rigida e monolitica ortodossia miramariana, rappresentando una soluzione cui ricorrere solo in caso di necessità/emergenza. Come in occasione dell’inopinato ko casalingo ad opera della Zenith Prato, unico caso in cui Trombetta non è subentrato a Petrelli. Finora il bilancio del pennellone di Sala Bolognese recita appena 156’, spalmati in 6 presenze e conditi da un gol (di rigore) nel 3-0 allo United Riccione.
Una cosa, però, è certa: quando anche Michelone – reduce dalla distorsione alla caviglia che ha posto fine anzitempo alla sua avventura alla Giana Erminio – riacquisterà la condizione migliore, ci sarà da divertirsi. Ergo, aspettando... anche Trombetta, l’oro di Forlì ha un nome e un cognome: Elia Petrelli. Sulle sue spalle larghe il Galletto poggia gran parte delle speranze di ripulirsi dal fango dei dilettanti per traslocare nel cortile di competenza: la serie C.
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