Il Forlì vicino al record di vittorie in trasferta. Sei consecutive. Ed è già in buona compagnia

Battere il Fiorenzuola ha consentito di eguagliare i galletti promossi in C nel 1950. A quota 7 la squadra che salì nel 2011/12

di FRANCO PARDOLESI
12 febbraio 2025
Battere il Fiorenzuola ha consentito di eguagliare i galletti promossi in C nel 1950. A quota 7 la squadra che salì nel 2011/12

Battere il Fiorenzuola ha consentito di eguagliare i galletti promossi in C nel 1950. A quota 7 la squadra che salì nel 2011/12

Dopo la vittoria estratta dal fango del campo del Fiorenzuola, ultima in classifica ma non ancora rassegnata alla retrocessione, il Forlì continua il faccia a faccia col Ravenna in vetta alla classifica del girone D con 54 punti. La seconda vittoria per 1-0 consecutiva dei galletti certifica diversi aspetti: innanzitutto la capacità di indirizzare subito le partite (settimo gol nei primi 10’) e poi la mentalità che porta a imporsi anche in trasferta. È stata la sesta volta consecutiva lontano da casa.

Le complicazioni erano molte: il terreno di gioco, la pericolosità di un’avversaria rinforzata dal mercato e bisognosa di punti. I campionati, è cosa risaputa, si vincono proprio portando a casa il bottino pieno nelle partite ‘sporche’. Meglio ancora se in trasferta. Per capirne l’importanza, basta guardare al Tau Altopascio, che era appaiato a Forlì e Ravenna ma è scivolato a -5 dalla vetta proprio in occasione di due trasferte consecutive. Dopo l’1-0 inflittogli dal Forlì al Morgagni il 2 febbraio, è arrivato lo 0-0 in casa del Corticella. Invece, tra la fine del girone d’andata e l’inizio di quello di ritorno, a cavallo tra 2024 e 2025, il Forlì ha caricato sul pullman i tre punti guadagnati espugnando i terreni di gioco di Tuttocuoio (1-3), Pistoiese (0-2), Imolese (0-2), Sammaurese (0-2), Corticella (0-3) e appunto Fiorenzuola (0-1).

Una serie di blitz che comincia a diventare importante e che va ad inserirsi tra i ‘filotti’ esterni più importanti nella storia del pallone biancorosso. La serie di sei successi lontano dallo stadio Morgagni, eguaglia benauguratamente gli altrettanti ‘colpi’ filati che il Forlì inanellò nel vittorioso campionato di serie D 1949-50, e porta oggi i galletti di mister Miramari a un passo dal record assoluto di 7.

Nel 1949-50 a guidare la cavalcata era il tecnico italo-uruguaiano Miguel Andreolo, in precedenza campione del mondo con l’Italia nel 1938. Con sette successi consecutivi in trasferta, ecco invece l’impresa propiziata da Attilio Bardi, l’allenatore più longevo e vincente di sempre del Forlì. Gli hurrà in trasferta iniziarono nell’ultimo scorcio del vittorioso campionato di serie D 2011-12 in casa di Villafranca Veronese (0-2), Santacroce (1-2), Lanciotto (1-3), Scandicci (0-5, che fu la festa promozione) e Pontedera (3-4). Cinque successi ai quali la squadra di capitan Sozzi aggiunse quelli della stagione di serie C seguente (2012-13) centrati a spese di Milazzo (0-4) e Giacomense (1-2).

Due stagioni prima il Forlì aveva toccato un numero analogo, sempre con Bardi in panchina, però in una categoria inferiore, l’Eccellenza. Era il 2009-10 e anche quella fu una stagione caratterizzata da un salto di categoria. A fare le spese del Forlì guidato dal ‘Poeta’ Enrico Buonocore furono nell’ordine: Cesenatico (1-2), Verucchiese (0-2), Cervia (0-3), Faenza (0-1), Alfonsine (1-2), Argentana (0-2) e Imolese (1-2).

Circostanze e numeri che indicano al Forlì dei nostri giorni la strada per la vittoria. Dopo il match casalingo di domenica con la Cittadella Vis Modena i galletti, tra dieci giorni, saranno impegnati nella non semplice trasferta emiliana in casa del Lentigione. Forse la sfida più impegnativa prima del derby contro il Ravenna del 23 marzo. Quello però sarà in casa. Ma per giocarsi davvero le proprie chance, il Forlì deve continuare la serie anche in trasferta.

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