Il leader dei castellani martedì si è sentito male ed è stato trattenuto alcuni giorni a Cona. Ora sta meglio, ma per un po’ non giocherà. Tegola per il Mesola: Pittaluga deve fermarsi
"Il mio primo pensiero va al Mesola calcio, una società che è una famiglia, a tutti quelli che mi sono...
"Il mio primo pensiero va al Mesola calcio, una società che è una famiglia, a tutti quelli che mi sono stati vicini e ai medici che hanno subito compreso la gravità della situazione e si sono presi cura di me". Sono le parole di Tommaso Pittaluga (nella foto) nel suo secondo giorno a casa, dopo i cinque di ricovero all’ospedale di Cona, assieme alla compagna Lorena e mamma Serena, con una prognosi di sette giorni e quel che più forse lo amareggia, un lungo periodo lontano dai campi di calcio. Il capitano del Mesola, trentaquattrenne, martedì dopo l’allenamento si sentiva affaticato con qualche difficoltà respiratoria nel salire le scale presso la propria abitazione a Ferrara, e da persona attenta e scrupolosa si è recato al Pronto Soccorso con la diagnosi di embolia polmonare, il ricovero e dopo alcuni giorni di cure e le raccomandazioni del caso, venerdì le dimissioni. I sanitari parlano di uno stop tra i 3 e i 6 mesi.
"Il nostro primo pensiero è per Tommaso, che è un figlio della nostra società oltre che calcisticamente insostituibile ad agosto – dicono il presidente e ds del Mesola, Massimo Modena ed Edoardo Biondi –. Cercheremo qualcosa ma è assolutamente in secondo piano rispetto alla salute del nostro Tommaso. Sicuramente lo aspetteremo, anche se dubitiamo sia qualcosa di lungo e si accende una lampadina importante sulla salute dei nostri ragazzi, che fortunatamente sono tutti controllati ed esigiamo da tutti la visita medica prima dell’inizio degli allenamenti, ma come si è visto anche in questo caso, spesso non è sufficiente. E’ necessario ascoltare il proprio corpo e farsi vedere quando si hanno dei dubbi". Pittaluga ha iniziato a giocare a 6 anni a San Luca e a 10 nelle giovanili della Spal, con trascorsi in serie D, oggi svolge l’attività di bancario ma quando indossa la maglia del Mesola, "la mia casa – afferma – perché tale la sento", tutta la capacità di essere un leader emerge in tutta la sua classe e nella bravura di fare gruppo con i compagni.
c.c.
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