Il Renate è malato di “pareggite”: "Siamo a sei, è ora di lavorarci su"
Il vice allenatore Giocchino Adamo analizza l’1-1 contro la Pro Sesto e si prepara alla Coppa con la Triestina

Il Renate è malato di “pareggite”: "Siamo a sei, è ora di lavorarci su"
Ancora un pareggio, il terzo di fila e il sesto stagionale in dodici giornate. Ancora una volta il Renate che passa in vantaggio e si fa raggiungere dalla Pro Sesto, una sequenza non casuale in questo campionato.
Certo, pesano gli episodi. L’interruzione da 15 minuti per lo spegnimento di una torre faro forse nel miglior momento dei nerazzurri, il rigore molto dubbio fischiato (con titubanza) dall’arbitro e poi l’espulsione di Mondonico che forse paga il cartellino più “arancione” che giallo del primo tempo e al primo fallo a inizio ripresa viene irrimediabilmente cacciato (sostituirlo all’intervallo?) causa somma di ammonizioni.
Analizza questo e altro con la solita pacatezza Gioacchino Adamo, tornato quest’anno all’ovile dopo la rapida esperienza di Novara.
"La gestione del risultato è una qualità di una squadra, quindi bisogna imparare a farlo. Se manca e diventa una costante significa che bisognerà lavorare anche sotto quest’aspetto.
Bisogna migliorare lì. Perché con tutte le energie che si spendono a sbloccare un risultato, è un peccato permettere poi agli avversari di rientrare" dice il vice di Pavanel.
"La squadra in 10 ha comunque lottato fino alla fine e strappato questo punto meritato su un campo dove è difficile farne per tutti.
Il rigore? Dalla panchina eravamo piuttosto distanti, così si fa fatica a capire se ci fosse o meno". Sgombra quindi ogni polemica Adamo che ora punta già all’impegno di Coppa Italia previsto per martedì in trasferta alle 16.15 contro la Triestina. E preannuncia turnover anche se gli effettivi a disposizione non sono tantissimi.
"Considero la Coppa una bella occasione per chi gioca di meno per mettersi in mostra". O per ritrovare il ritmo-partita.
Tra gli undici di partenza per il match valido come secondo turno eliminatorio potrebbe esserci infatti capitan Marco Anghileri che al “Breda” è subentrato al minuto 41 della ripresa, a distanza di otto mesi abbondanti dall’infortunio, per dare man forte, dall’alto della sua esperienza, nella difesa del vantaggio. Già l’altro sabato aveva superato a pieni voti il test con la Primavera, dopo aver giocato 75 minuti veri.
Viste le contingenze è arrivato il suo momento, anche se i principali problemi sono a sinistra con la concomitante assenza di Bracaglia e Munaretti.
Mancherà ancora Baldassin, come Esposito per un centrocampo in cerca di ossigeno.
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