Imolese travolge Forlì ma manca i playoff: stagione tra alti e bassi
L'Imolese chiude sesta, fuori dai playoff, nonostante una brillante vittoria sul Forlì. Mister D’Amore valuta positivamente la stagione.

L’Imolese in posa dopo la vittoria a Forlì: il match è terminato 2-4 per i rossoblù
Quattro gol, show e spettacolo in campo, una squadra sul velluto e un’altra, fortissima, al tappeto. Questo il riassunto dell’ultima domenica stagionale dell’Imolese, a valanga su un Forlì probabilmente appagato dopo avere ottenuto un primato da record nel girone conquistando con largo anticipo il ritorno tra i professionisti.
Solo applausi e complimenti, ma niente di concreto invece per i rossoblù, che chiudono sesti nel primo slot fuori dalla griglia playoff, distanti sette lunghezze, dopo averli sognati a lungo, specialmente nella prima metà di campionato.
Un vero peccato, soprattutto se si pensa alla scorpacciata di gol del Morgagni e al rendimento medio nelle ultime sette giornate, chiuse senza sconfitte, con quattro vittorie (Sammaurese, United Riccione, Zenith Prato e Forlì) e tre pareggi.
Uno score brillante, ma sufficiente solo per i rimpianti, per i tanti punti lasciati per strada tra la fine del 2024 e l’inizio dell’anno nuovo, quando da inizio dicembre ad inizio febbraio l’Imolese è stata incapace di vincere e di lasciare il segno, proprio nel momento in cui ci sarebbe stato da cambiare marcia e consolidare un posto tra le prime cinque.
Un calo invernale (appena 5 punti in 9 partite) costato carissimo ai rossoblù. Poi c’è l’altra faccia della medaglia, quella sottolineata anche da mister Gianni D’Amore nel post-Forlì, ovvero il piazzamento finale, il sesto posto appunto. "Come giudico il campionato? In modo molto positivo: arrivando sesti abbiamo fatto il massimo secondo le nostre potenzialità", ha detto il mister in sala stampa, rimarcando anche il netto miglioramento rispetto alla stagione scorsa, quando l’Imolese chiuse sei posizioni all’indietro (dodicesima) e con tredici punti in meno (undici sul campo, visti i due di penalizzazione nel conteggio finale).
C’è questo da salvare, numeri ma anche prestazioni, dei singoli e del gruppo, trascinato dai 14 gol del sempre più bomber Simone Raffini, dai 7 del giovane Manes (con anche 6 assist) e i 6 di Melloni. Sommati questi, più i centri dei restanti, i rossoblù hanno chiuso come terzo miglior attacco del girone con 52 reti all’attivo (come il Tau, che però ha una partita in meno), alle spalle soltanto di Forlì e Ravenna.
E poi l’utilizzo dei giovani, costante e vincente, tanto da confermare il club in vetta al girone per quanto riguarda il progetto "Giovani D Valore" (che premia le società di Serie D più virtuose nella valorizzazione dei giovani calciatori), nonché una delle prime società in assoluto dell’intera lega.
Una stagione tra alti e bassi dunque, mentre la seconda annata di fila tra i dilettanti si chiude con il dubbio allenatore: D’Amore resta o se ne va? Per oggi è previsto l’incontro al Bacchilega con il direttore Savini per discutere del futuro del tecnico: sono attese novità.
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