In difesa del Forlì c’è Maggioli "Subito ko, ma vedrete che non siamo questi"
Il centrale lo ammette: "Deludenti col Progresso". Ma rilancia: "Siamo pronti a rifarci contro la mia ex Sammaurese"
di Marco Lombardi
La parola alla difesa. Tocca a Gianluca Maggioli, arcigno centrale italo-venezuelano in forza al Forlì, il gravoso compito di trovare una spiegazione alla deludente prova dei biancorossi, senza nerbo né anima, inopinatamente sconfitti (2-1) al debutto in campionato in quel di Castel Maggiore, in provincia di Bologna, da un Progresso fresco di ripescaggio e in piena costruzione.
Maggioli, un avvio di campionato da dimenticare.
"Purtroppo sì, non è il risultato che volevamo. Potevamo fare meglio. Molto. Ma il Forlì c’è".
Come spiega una prestazione così sottotono al cospetto di un avversario tutt’altro che irresistibile?
"Le scusanti non ci sono. Siamo inseriti in un girone nel quale, al di là del nome o del blasone, più o meno tutte le squadre sono attrezzate e in grado di metterti in difficoltà. Certo, la prova è stata deludente: forse dobbiamo assestarci meglio e indagare cosa ci manca… Ma adesso la testa è già rivolta alla prossima partita".
Non è certo il caso di fare drammi, dopo una giornata di campionato, ma un campanellino d’allarme è risuonato.
"Non eravamo dei fenomeni prima, quando abbiamo battuto il Riccione in Coppa, né siamo da buttare ora. È stato solo un incidente di percorso. Una gara interpretata male, e il risultato ne è la riprova".
Ciononostante, nel finale Merlonghi ha timbrato il palo direttamente da calcio d’angolo, sfiorando il gol nello stile del mitico Massimo Palanca, bomber del Catanzaro degli anni Settanta. Una soluzione studiata in allenamento?
"Mario ha un bel piedino... Col Riccione due gol sono nati da palle inattive. Detto ciò, sì, sono espedienti che proviamo in settimana: il mister prepara meticolosamente le partite nei minimi dettagli, conscio che nel calcio moderno i calci piazzati sono determinanti".
Nel mentre, come procede l’amalgama del gruppo? A Castel Maggiore l’unico superstite della passata stagione, cioè Piva, è rimasto seduto in panchina.
"Il fatto che il blocco squadra sia totalmente nuovo non giustifica la sconfitta. Col senno del poi, può apparire strano ma eravamo pronti. E lo saremo a maggior ragione domenica. Siamo un bel gruppo, la squadra ha sempre lavorato bene e non ci sono grossi problemi. Tanti si conoscevano già e i nuovi si sono subito integrati".
Domenica arriva al ‘Morgagni’ la Sammaurese, di cui lei è uno dei tanti ex. Che partita sarà?
"Fa sempre piacere incontrare le squadre nelle quali si è militato. Peraltro per me sarebbe la seconda volta in poche partite perché io ho giocato anche con il Riccione. Al di là di questo, mi aspetto una Sammaurese che non farà sconti, ma troverà davanti un Forlì deciso a riscattare il passo falso contro il Progresso per ottenere la prima vittoria in campionato".
Vuole lanciare un messaggio alla tifoseria biancorossa, notoriamente facile a deprimersi quanto a esaltarsi?
"Io dico che serve equilibrio. Nell’arco di una stagione ci sono momenti felici e altri difficili, ma noi non lesineremo mai impegno e dedizione alla causa: di questo la piazza può starne certa".
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