Inizia il conto alla rovescia. Ripescaggio del Ravenna. Serie C sempre più vicina
Giovedì si decide. Il Brescia, destinato al fallimento, lascerà il posto ai giallorossi. In Lombardia istituzioni e l’ex calciatore Altobelli puntano su una nuova società.

I giallorossi, dopo la conferma di Marchionni, devono muoversi sul mercato
Dall’Inferno al Paradiso il passo può essere brevissimo. Uno stretto passaggio che serpeggia tra le vie di Brescia: perché ormai pare assodato che il presidente ancora in carica delle Rondinelle, Massimo Cellino, abbia presentato domanda di iscrizione del Brescia alla prossima serie C. Viste le penalizzazioni e il turbolentissimo post campionato di serie B, con i verdetti ribaltati e il Brescia da salvo a retrocesso, a tutto vantaggio della Sampdoria, i lombardi avevano tempo sino al 24 giugno per presentare il corredo dei documenti necessari all’iscrizione. Fermo restando il fatto che la domanda sarà respinta, visto il mancato pagamento di tutto il pregresso al 6 giugno, cambia tutto per il Ravenna. Ormai è noto: se il Brescia ha presentato domanda – sicuramente bocciata – allora i giallorossi giocheranno la stagione 2025-26 nel girone B di serie C. Se Cellino, invece, questa domanda non l’ha presentata, allora il Ravenna resterà in D e il suo posto, verrà preso dal retrocesso Caldiero Terme. Dunque una pec farà la differenza tra l’Inferno e il Paradiso, almeno per parte ravennate. Ma per quale motivo Massimo Cellino dovrebbe fare un simile favore al Ravenna? Non certo per simpatie giallorosse ma per poter continuare a fare ricorsi, che altrimenti da estromesso gli sarebbero preclusi. E forse anche per garantirsi una posizione migliore nell’indagine penale scattata alla luce dei falsi crediti d’imposta che hanno portato alla penalizzazione del Brescia.
Indagine della giustizia ordinaria e non di quella sportiva, quindi con tempi e modalità tutte differenti. Novità precise si potranno avere solo il 26 giugno ma sembra certa la presentazione della documentazione di iscrizione, seppur incompleta. Tra l’altro non c’è neppure il rischio del salvataggio all’ultimo momento da parte della politica: a Brescia hanno mollato Cellino e, anzi, dal sindaco Laura Castelletti e dal presidente della Provincia Emanuele Moraschini, sta arrivando una spinta significativa per coinvolgere Giuseppe Pasini, presidente della Feralpi Salò (già in C), perché trasferisca la squadra della provincia nel capoluogo, unico problema i tempi stringenti. ’Spillo’ Altobelli intanto ha dato vita a un comitato per sostenere la futura società con l’azionariato popolare.
u.b.
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