"La Coppa? Ha dormito nel letto con me"

Filippo Canovi racconta l’exploit del suo Villa Minozzo al Torneo della Montagna: una vittoria arrivata dopo 47 anni

di GIUSEPPE MAROTTA
29 luglio 2024
Filippo Canovi racconta l’exploit del suo Villa Minozzo al Torneo della Montagna: una vittoria arrivata dopo 47 anni

Filippo Canovi racconta l’exploit del suo Villa Minozzo al Torneo della Montagna: una vittoria arrivata dopo 47 anni

Dopo 47 anni il Villa Minozzo si è ripreso il gradino più alto del podio del Torneo della Montagna battendo in finale il Cervarezza per 3-2, e tra gli artefici di questa squadra (mix tra buoni locali ed esterni "esotici", vedi l’ex professionista Daniele Dessena in finale) c’è sicuramente il giovane mister Filippo Canovi, che compirà 31 anni il 6 novembre.

Filippo Canovi: ha centrato il titolo al primo colpo.

"Vero. Mi scuso per la voce ma abbiamo fatto una grandissima festa fino al mattino. Solo ora stiamo realizzando il tutto…".

Dov’è ora la Coppa?

"Ha dormito nel letto con me (ride, ndr), ma presto passerà al presidente Mauro Pigozzi, tocca a lui".

Un passo indietro: come arriva ad allenare il Villa Minozzo a 30 anni?

"Ho fatto le giovanili al Sassuolo, e poi vari anni in Eccellenza. La rottura del crociato mi ha fermato. Sono rientrato vincendo con l’Atletico Montagna il campionato di Prima, e poi mi sono rotto anche l’altro ginocchio. E così ho detto basta".

Poi l’idea di fare il mister.

"Da tempo, a fronte di un ottima generazione di locali, lamentavo un po’ le scelte degli esterni. Negli scorsi mesi la società mi ha chiamato: ‘Vogliamo che fai il Montagna’. Ho detto subito sì"

Andiamo dritto al sodo: leggere in distinta un nome come Daniele Dessena in finale ha stupito tutti. Non solo: il bomber ex Modena Ferrario, l’ex Serie A Chibsah; di chi è lo zampino?

"Le vie per questi giocatori sono state diverse. Per esempio: con Chibsah ci ho giocato insieme a Sassuolo, e sono riuscito a convincerlo. Poi Ferrario: non aveva mai fatto tornei, sono andato fino a Bergamo per convincerlo, e anche Bruschi, che aveva in ballo una firma nei professionisti".

Capitolo Dessena, che ha giocato 536 partite da professionista (Parma, Sampdoria e Cagliari tra le altre) segnando 39 reti?

"Essendo lui di Parma conosce Cigarini, hanno anche giocato insieme. Lo abbiamo contattato tramite lui in settimana, e non c’è stato nemmeno il bisogno di convincerlo".

Come mai?

"Era entusiasta: sta facendo un corso da allenatore dopo aver giocato l’ultima gara in C con l’Olbia ad aprile, e aveva voglia di giocare. Poi tutta la sua famiglia conosceva il Montagna, e si è convinto subito. La moglie, che tra l’altro mercoledì ha la scadenza di una gravidanza e questo era l’unico aspetto che frenava un po’ Daniele, è insegnante di scii, e appena ha sentito il nome di Villa Minozzo ha subito pensato al nostro campione Giuliano Razzoli. Questo ha generato entusiasmo".

Come si è posto con voi? In campo ha fatto bene, segnando un gol e salvandone un altro…

"Un professionista esemplare, ha parlato con tutti ed è venuto a Villa fin dal mattino per conoscerci".

Una curiosità: il legame con Cigarini com’è nato?

"Da due strade: una riguarda sua moglie, che è prima cugina di persone di Tizzola, frazione di Villa. Poi il nostro dirigente Favali conosce il fratello e il padre".

A questo punto vien da pensare che nella lista dei desideri ci fossero altri nomi illustri…

"Vero. Abbiamo avuto contatti anche con German Denis (punta argentina da 73 gol in 241 presenze in A). Tramite il compaesano Marco Silvestri, portiere dell’Udinese, abbiamo sentito anche Alessio Cerci (ex Torino e azzurro con 41 gol in 209 gettoni in A) e Miguel Veloso (regista portoghese con 214 presenze in A). Il primo aveva un ginocchio così così, l’altro ha delle offerte importanti in ballo".

A proposito: un pensierino sul vostro Silvestri…

"Glielo diciamo sempre: quando smetterà lo aspettiamo al Montagna!".

Lionel Spinola, altra superstar della sua squadra, lo conoscevano in pochi: tecnica sopraffina che vi ha fatto la differenza.

"Mi prendo tutta la ’responsabilità’ del suo innesto. Un caro amico che lavora per il Milano City mi disse di aver visto questo giocatore con un tocco di palla unico. Ho preso il treno e sono andato a Napoli, giocava per la Mariglianese. Si è legato a noi in maniera fortissima: ora è in attesa di squadra e chissà che nel mentre non scelga di restare a Villa".

Fabregas regalò, per una vacanza, la carta di credito ai suoi giocatori per festeggiare la promozione in A del Como: lei cosa farà?

"La festa di sabato sera è stata impegnativa (sorride, ndr), ma la società ha già detto che farà un’altra festa a Villa. Io avevo fatto una mezza promessa, ovvero di portare tutti a Mykonos. Spero di scamparla (ride, ndr)".

E nel calcio farà qualcosa quest’inverno?

"Non credo, ho dedicato tanti fine settimana al Montagna da aprile, e anche la mia ragazza ha dovuto sopportarmi. Poi faccio il commercialista, devo anche lavorare ogni tanto…)".

E il prossimo Montagna?

"Vedremo, riconfermarsi è sempre dura ma la voglia c’è, anche se siamo a poche ore dal successo e ora bisogna festeggiare".

Nello staff dirigenti c’è anche Vilson Canovi, suo padre. Successo in famiglia.

"Vero, e ci prendiamo in giro perché quando mi chiesero di fare l’allenatore lui disse ‘Pensavo lo chiedessero a me!’".

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