La parola d’ordine Ridolfi: "Ora entusiasmo"
Il nuovo tecnico biancazzurro ha le idee chiare su come e dove intervenire nella squadra per valorizzare i talenti e risalire la china

La parola d’ordine Ridolfi: "Ora entusiasmo"
"Inizio questa nuova esperienza con grandissimo entusiasmo e tanta voglia di far bene. E’ una occasione importante per me e ho accettato perché sono molto fiducioso sulla squadra e su quello che può fare da qui alla fine della stagione". E’ carico a mille Maurizio Ridolfi, nuovo allenatore della prima squadra biancazzurra, alla sua prima esperienza su una panchina di serie D ma dopo più di 20 anni alle spalle di esperienza come allenatore. Ridolfi, 54 anni, originario di Campi Bisenzio, ha da sempre i colori del Prato sulla pelle, visto che da giocatore ha fatto le giovanili qui negli anni ’80 e poi stava per accarezzare il sogno di giocare fra i professionisti quando è stato fermato da un brutto infortunio. La sua carriera da giocatore è proseguita fra i dilettanti e da allenatore ha iniziato una lunga gavetta partendo dalle giovanili dell’Empoli (Allievi e Primavera) e passando poi alla Fiorentina (da Esordienti e Giovanissimi), al Borgo a Buggiano in Berretti, allo Scandicci e alla Sestese, senza dimenticare le esperienze in Eccellenza, alla guida della prima squadra del Porta Romana e del Tuttocuoio. Da due anni era lui il condottiero degli stupefacenti Juniores Nazionali biancazzurri, capaci di riscuotere applausi e trofei in più di una occasione.
L’avventura in prima squadra è iniziata con due allenamenti di conoscenza, anche se Ridolfi aveva avuto modo di vedere all’opera durante la settimana e nel weekend tutti i giocatori della rosa: "L’impressione è di un gruppo che ha voglia di fare e che fino ad ora non è riuscito ad esprimersi al suo livello – commenta il neo allenatore –. Serve ritrovare un po’ di entusiasmo e una mentalità vincente perché contro squadre blasonate non ci ha mai messo sotto nessuno. Fiducia nei nostri mezzi e convinzione per ripartire e puntare dritti a fare il massimo e ad uscire da questa situazione di classifica". Entusiasmo è la parola d’ordine di Ridolfi, che vorrebbe una squadra offensiva, capace di imporre il gioco: "Non ho un modulo preferito. Penso che i giocatori debbano essere messi in condizione di rendere al massimo, quindi preferisco adeguare il modulo a loro e spero di poter valorizzare tanti giovani di talento in formazione – conclude –. Posso dire che mi sembra una squadra che ha più sicurezze giocando a tre dietro. Mi piacciono i giocatori che sanno giocare la palla, ma in campo bisogna essere duttili, indipendentemente dal canovaccio iniziale. In questo momento abbiamo anche tanti problemi con l’infermeria piena, ma per la sfida fondamentale col Mezzolara spero di recuperare qualcuno".
L.M.
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