La Recanatese celebra la salvezza: un traguardo tra difficoltà e resilienza

La Recanatese festeggia la salvezza nonostante le difficoltà della stagione. Massimo D’Angelo decisivo nel derby.

di ANDREA VERDOLINI
29 aprile 2025
Massimo D’Angelo

Massimo D’Angelo

La Recanatese festeggia la salvezza: traguardo misero, se pensiamo agli obiettivi iniziali, tanta roba se analizziamo le disgrazie vissute e come si stava evolvendo la stagione. Ci sarà modo di parlarne e di approfondire molteplici questioni perché, ad inizio novembre, l’andazzo era di quelli molto preoccupanti con un ambiente resiliente fin che si vuole ma che faceva oggettiva fatica a metabolizzare gli infiniti contrattempi che si susseguivano. A "timbrare" il punto che serviva è stato Massimo D’Angelo che ha realizzato il rigore del pareggio: "sappiamo inizialmente quali erano i programmi che sono però sfumati per tante situazioni, anche gravi che abbiamo vissuto. Soffrendo e stringendo i denti abbiamo conquistato la salvezza ad una giornata dalla fine e questo ci rende felici. Inoltre gli ultimi 90’ sono sempre insidiosi mentre ora li affronteremo con impegno ma più sereni".

Giusto il risultato del derby? "Credo che abbiamo disputato un eccellente primo tempo, nonostante lo svantaggio, esprimendo un buon gioco e creando occasioni. Nella ripresa il risultato del Sora ci ha un po’ condizionato per la consapevolezza che anche un punto sarebbe stato sufficiente ed abbiamo gestito il match senza correre grandi rischi. Il rigore? Dico soltanto che ce n’era un altro piuttosto netto nel secondo tempo".

In generale, nei periodi bui, stava venendo meno la fiducia? "Mai: è chiaro che ci sono stati momenti di difficoltà ma il gruppo è composto da ragazzi responsabili. La compattezza credo che sia stato il nostro punto di forza e questo nonostante le traversie".

Come interpreterete la gara con il Termoli? "Ora ci godiamo questo paio di giorni di riposo poi starà al tecnico ed allo staff valutare se dare più spazio a chi ne ha avuto meno nella stagione, magari a qualche ragazzo per dargli modo di dimostrare le sue qualità".

Lei cercava la continuità: obiettivo centrato con quasi 30 presenze. "Certamente: venivo da un anno problematico. Alcune gare con l’Altamura poi il grave infortunio al piede che mi ha tenuto fuori 5 mesi. Questo lo potrei definire come l’anno della rinascita o di una seconda giovinezza, frutto del lavoro ma anche della fiducia che ho sempre avvertito".

Morale: dipendesse da lei continuerebbe a Recanati. "Ci sono tutti i presupposti perché mi trovo davvero bene. Avremo senz’altro modo di parlarne".

Non ha citato, le sue pesantissime 11 reti. È, di gran lunga, il suo high in carriera ma perché non tentare di migliorare?

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