La squadra al lavoro per il derby: "Recanatese, è una bella settimana"

L’esperto difensore Ferrante sulla vittoria contro l’Ancona: "Successo meritato". Ora testa al Castelfidardo

di ANDREA VERDOLINI
5 marzo 2025
Edoardo Ferrante, il 34enne difensore della Recanatese

Edoardo Ferrante, il 34enne difensore della Recanatese

Castelfidardo, come si suol dire, è ad un tiro di schioppo e visto l’assaggio di Primavera, se il tempo continuerà a reggere, si potrebbe affrontare la trasferta…in bicicletta. Più di un derby quindi si potrebbe parlare di una stracittadina, con il solo fiume Musone a separare le due cittadine. Le squadre, tra l’altro, sono separate appena da un punto con i biancoverdi, per ora, avanti ma reduci da due sconfitte di misura che hanno messo a rischio la posizione di tranquillità che la matricola fidardense si era guadagnata nel suo periodo migliore, quello a cavallo tra dicembre e l’inizio di gennaio.

Ieri la truppa giallorossa ha ripreso la preparazione: "le vittorie come quella ottenuta domenica – ha detto il 34enne difensore Edoardo Ferrante – ti fanno star bene per tutta la settimana. Molto spesso gli episodi, nel corso della stagione, non ci sono stati favorevoli nei finali di partita: con l’Ancona ci è andata bene ma credo che il verdetto sia stato corretto, per quanto visto in campo e dunque il morale è altissimo. I recenti piccoli screzi con la tifoseria? Non vogliamo creare alcuno strappo tra la squadra ed in generale l’ambiente. La maglia, come si è visto, la onoriamo sempre ed anche per la presenza di tanti giovani nell’organico è davvero impossibile che qualcuno possa tirarsi indietro". Magari si corre il rischio di confondere l’impegno che, a memoria, ricordiamo sempre massimale da questi famosi cali di tensione o amnesie di cui, saltuariamente, soffre la squadra.

La premessa, come ha giustamente rimarcato un addetto ai lavori che non ha bisogno di presentazioni come Massimo Gadda è che la Recanatese adesso, probabilmente vale molto di più della classifica che occupa e le problematiche relative alla salvezza, ancora attuali, non esisterebbero di certo se la spina fosse rimasta…sempre attaccata. Ogni tanto però varrebbe la pena rammentare che in fondo siamo in quarta serie ed il palato si era nel frattempo, raffinato parecchio con l’esperienza nel professionismo. Bisogna calarsi invece nella dura realtà, non smettere di osservare la classifica con un vantaggio di appena tre punti dal sest’ultimo posto e nel frattempo lavorare sodo, anche per limitare, per quanto possibile queste disattenzioni che rischiano sempre di essere letali, specie quando hai davanti gente sveglia, come, tanto per non fare un nome, il nigeriano Emmanuel Nanapere.

Andrea Verdolini

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