L’Arezzo è sempre chic con Gucci Indiani-Dal Canto nel Centenario
Ottima prova dei calciatori confermati, i nuovi hanno dato prova di essersi subito ambientati

di Luca Amorosi
Non poteva esserci inizio migliore. L’Arezzo ritrova la serie C dopo due anni di inferno tra i dilettanti vincendo in trasferta e convincendo per gioco, personalità e organizzazione. Ben oltre le aspettative la prestazione degli amaranto, dopo un precampionato un po’ in sordina, complici amichevoli quasi esclusivamente contro squadre di categoria inferiore che avevano dato indicazioni solo parziali sullo stato di salute della squadra. A Rimini, invece, si è vista una formazione compatta, con le idee chiare e la giusta sfrontatezza per andare a chiudere gli avversari nella propria metà campo e fare la partita, seppur lontano dal Comunale. Il primo tempo è stata una dichiarazione d’intenti e, si spera, un biglietto da visita alle avversarie e al campionato. È vero che i romagnoli sono una compagine in rodaggio, che deve ancora puntellare la rosa e priva, sabato, di alcuni giocatori di rilievo.
Ma questo non deve far passare in secondo piano la grande prestazione del Cavallino, che per sessanta minuti ha dominato e legittimato il doppio vantaggio. A proposito dei gol, il primo è arrivato da un cross di Iori ribadito in rete con il movimento da punta vera, stop e tiro immediato a centro area, di Gucci. Poi il nuovo acquisto si è messo in proprio, ricevendo stavolta l’assist di Pattarello e freddando l’ex Colombo con una conclusione potente e precisa. L’Arezzo avrebbe potuto anche triplicare, ma il numero dieci amaranto ha confermato la poca confidenza con il gol calciando fuori da buona posizione dopo un contropiede letale. Un episodio che, unito al gol casuale dei biancorossi sugli sviluppi di un calcio di punizione, ha messo un po’ di apprensione agli amaranto, bravi però a tenere botta dimostrando di saper anche soffrire.
Nonostante i tanti giovani in campo, dal 2004 Renzi al 2002 Coccia, passando per Bianchi (2003), Trombini (2001) e Masetti (2001), la squadra ha mostrato una spigliatezza che fa ben sperare, visto che gli esordienti in categoria si sono calati bene nel contesto. La vittoria, soprattutto a loro, può portare solo ulteriore entusiasmo e consapevolezza nei propri mezzi. Da rimarcare, oltre alla prova di Iori, come detto autore di un assist e un gol, la prestazione maiuscola di Mawuli: il ghanese ha giganteggiato in mezzo al campo, unendo interdizione, visione di gioco ed esperienza al servizio dei compagni. Bene anche capitan Settembrini, che ha speso tanto per alzarsi a togliere fiato al regista riminese Megelaitis e a supportare l’azione offensiva, ridisegnando spesso il 4-3-3 in un 4-2-3-1. In generale, comunque, ottima la prova di tutta la squadra e bellissimo anche il contesto, finalmente da calcio vero: uno stadio con tanta gente e tanti aretini nel settore ospiti, tracimanti di entusiasmo. Il miglior viatico in vista del 10 settembre, quanto l’Arezzo festeggerà i cento anni di storia.
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