Lega Pro: approvato il salary cap per la sostenibilità economica in serie C

L'assemblea di Lega Pro introduce il salary cap per la serie C, promuovendo la sostenibilità economica e la Riforma Zola.

di MARCO LOMBARDI
7 maggio 2025

Sì all’introduzione del salary cap. Lo ha deciso la settimana scorsa l’assemblea di Lega Pro, cui hanno partecipato le società di serie C, categoria nella quale militerà anche il Forlì nella stagione 2025-26. Il massimo consesso del terzo livello del calcio professionistico italiano, presieduto da Matteo Marani, ha infatti approvato l’adozione (in via sperimentale dalla prossima stagione sportiva e in via definitiva da quella 2026-27) di un tetto alle spese che impedisca stipendi eccessivi ai giocatori, a tutela della sostenibilità economica del sistema e nell’ottica di un efficientamento dei costi.

"Con la finanza non a posto, non si può fare calcio", ebbe a dire il presidente Marani. Che del salary cap ha fatto un suo cavallo di battaglia. In soldoni, chi dovesse sforare i parametri, non integrerà come accadeva in precedenza la fideiussione, ma verrà sanzionato sul piano amministrativo e sportivo, ricevendo punti di penalizzazione in classifica. L’assemblea di Lega Pro ha, inoltre, accolto gli emendamenti al Codice di autoregolamentazione e illustrato i criteri applicativi della ‘Riforma Zola’, che prevede di riservare fondi extra a beneficio di chi utilizzerà elementi del vivaio e obbligherà a inserirne in lista almeno 8 cresciuti nel club. Nel 2025-26 saranno 4, gli 8 diventeranno necessari nella stagione 2028-29.

Esplicate, altresì, le procedure di ammissione al campionato. Le domande di iscrizione dovranno essere presentate entro il 6 giugno, mentre il 9 la Co.Vi.So.C. (Commissione di Vigilanza delle Società di Calcio), farà le dovute verifiche. Entro metà giugno saranno rese note le squadre ammesse. La modifica più rilevante riguarda l’importo della fideiussione, che passa dagli attuali 350mila euro a 700mila. La regola non vale però per i club neopromossi dalla D, come il Forlì. Confermato anche il requisito dell’indice di liquidità, che dovrà attestarsi su un valore minimo di 0,8. Le società saranno inoltre tenute a dimostrare di aver corrisposto regolarmente gli stipendi di aprile a tesserati e dipendenti, nonché a comunicare l’impianto casalingo, con i ‘permessi’ rilasciati dalla Commissione di Vigilanza.

Marco Lombardi

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