Lucchese: la parola ai numeri. La Pantera è malata di anemia

L’attacco è troppo sterile e non basta l’apporto straordinario di Rizzo Pinna. Mercato: strategia per gennaio

12 dicembre 2023
Lucchese: la parola ai numeri. La Pantera è malata di anemia

Lucchese: la parola ai numeri. La Pantera è malata di anemia

I numeri – ai quali fa riferimento quasi sempre Gorgone nelle dichiarazioni post partita – dicono, da una parte che la Lucchese è fra le squadre che tirano di più verso la porta avversaria, che conquista molti calci d’angolo; ma, dall’altra, che le cosiddette "buone intenzioni" ed un calcio decisamente propositivo non producono, in proporzione, tanti gol. Non per nulla l’attacco rossonero è tra i più anemici del girone, con appena 15 reti su 17 partite, con una media-gol di 0,88. Peggio della Lucchese hanno fatto: la Fermana (8 gol), la Spal (12), l’Olbia (12) e l’Entella (14).

E’, in fondo, questo il vero tallone d’Achille di una squadra ,che contro la Fermana, ha gettato alle ortiche la ghiotta occasione di fare il bis dopo la vittoria sulla Juve "B" e di scalare alcune posizioni in classifica. Mancano, insomma, all’appello, i gol di quelli che giocano all’attacco, fatta eccezione per Rizzo Pinna che è il miglior realizzatore, lui che è, soprattutto, un esterno, con 5 centri.

Il contributo degli altri – da Magnaghi a Russo, passando per Guadagni, Yeboah e Romero, anche se questi ultimi due vengono impiegati in modo saltuario – è stato, fino ad oggi, inadeguato per recitare una parte che non sia quella di comprimaria in un girone dove c’è un grandissimo equilibrio, fatta eccezione per le prime cinque-sei.

Ora i tifosi si aspettano che il presidente Bulgarella, che domenica era a Trapani e che sicuramente si aspettava ben altro risultato contro l’ultima della classe, intervenga sul mercato pe riparare, se vogliamo, ad una campagna acquisti estiva a dir poco deludente, senza che nessuno si offenda (e meno male che sono stati riconfermati i vari Tiritiello, Benassai, De Maria, Rizzo Pinna e Tumbarello; peccato per le mancate conferme di Bachini e Panico). Dove sono stati spesi tanti soldi per giocatori alcuni dei quali si sono dimostrati oggettivamente inadeguati; tant’ è vero che sono stati impiegati con il contagocce, se non relegati quasi sempre in panchina. A questo punto sarebbe importante che la società illustrasse la strategia che intenderà adottare sul mercato, senza creare troppe attese.

Servirebbero almeno tre ritocchi: in difesa, a centrocampo, ma, soprattutto, in attacco, guardando sempre i numeri. Gli scogli da superare sono essenzialmente due: il budget rimasto a disposizione e le dinamiche di mercato. L’impressione è che, prima di portare dentro altri giocatori, la società abbia la necessità di mandare a giocare chi continuerebbe solo ad andare in panchina o a fare apparizioni saltuarie. Il mercato di gennaio non è semplice pur avendo qualche euro da investire esclusivamente nell’ottica di migliorare l’attuale organico. Occorre conoscenza e competenza da parte degli operatori rossoneri; ma siamo certi che Mangiarano e Frara sapranno essere all’altezza del delicato compito, sempre con il benestare finale del presidente Bulgarella.

Infine una raccomandazione a chi tira i fili in società: il terreno del "Porta Elisa" ha bisogno di una manutenzione efficace. Perché non viene fatta, se è ridotto in quelle condizioni?

Emiliano Pellegrini

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