Lucchese Pantera, una rotta da cambiare
I rossoneri, in attesa dei rinforzi di mercato di gennaio, devono ritrovare equilibrio e compattezza. Gorgone con poche alternative

Lucchese Pantera, una rotta da cambiare
Alla fine i nodi vengono sempre al pettine, come si dice. Anche i tifosi più accesi, quelli che vedono soltanto il colore rosso e nero, si sono resi conto che il vero problema della Lucchese non sta nel "manico" (Gorgone), ma nella "scopa" (ricambi non all’altezza). E’, comunque, vero che, ultimamente, hanno lasciato perplessi alcune decisioni prese dal trainer rossonero, come la difesa a tre nella sfida dell’"Orogel-Manuzzi", oppure come lo spostamento di Quirini a laterale alto, lui che è soprattutto un marcatore, contro la Vis Pesaro, presa incredibilmente alla leggera nel primo tempo.
Ma, se vogliamo essere onesti, anche questi ultimi correttivi apportati al modulo iniziale – che aveva dato eccellenti risultati, ma con l’organico al completo –, sono "figli" di una panchina corta, soprattutto in difesa e a metà campo. Perché, in estate, da parte di chi ha costruito la squadra, partendo, giustamente dalla conferma di gran parte dei giocatori dello scorso anno – che, senza che nessuno si offenda, girarono la boa di metà cammino a quota 29 e chiusero il campionato all’ottavo posto con 51 punti – , non ci si è preoccupati di avere, ad esempio, ricambi per giocatori fondamentali come Tiritiello o Benassai oppure per Gucher.
Oggi, invece, le cosiddette alternative sono rappresentate in parte da Djibril, ma, soprattutto, da Sueva e Yeboah che sono difficili da giudicare, perché quasi mai visti all’opera e che, comunque, riguardano ruoli dove ci sono già i vari Rizzo Pinna, Russo, Guadagni e Fedato. Ecco, allora, che, anziché preoccuparsi del presente – con l’Olbia che ha appaiato i rossoneri in classifica – , si sposta il discorso sul prossimo mercato di gennaio, dimenticando due cose.
Al giro di boa mancano ben cinque partite (Juventus Next Gen, in casa, Arezzo fuori, Fermana al "Porta Elisa", Carrarese in trasferta ed Ancona in casa); e che non sarà facile operare in entrata, con quasi tutti i rossoneri arrivati in estate che hanno contratti biennali. Ma, a questo, provvederanno gli uomini-mercato della Lucchese.
A Gorgone corre, invece, l’obbligo di riordinare le proprie idee, di ridare certezze ad una squadra che sembra averle smarrite al sorgere delle prime difficoltà, con la speranza che possano tornare presto, intanto, Visconti e Fedato che, loro sì, rappresentano alternative valide; in attesa del rientro di Tiritiello che dovrebbe avvenire tra due settimane, ma di campionato.
I numeri dicono che la Lucchese, in pochi mesi, ha dilapidato il vantaggio che aveva accumulato, ad esempio, nei confronti dell’Entella, ma anche del Rimini; che segna con il contagocce, con una media-gol di 0,9; che ha già perso 6 partite e che ha subìto ben 18 reti; quando lo scorso anno uno dei punti di forza era stato proprio il reparto arretrato. C’è, insomma, la necessità di ritrovare i giusti equilibri, ma, soprattutto, di fare punti, mettendo gli attaccanti nelle migliori occasioni per fare gol ed uscire, così, dalle pastoie di una posizione di classifica anonima e che comincia a preoccupare.
Emiliano Pellegrini
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