Lucchese: prima al ballo dei debuttanti. Gorgone il migliore fra i tecnici esordienti
Il trainer rossonero è quello con il piazzamento più in alto nel girone "B", davanti a Barillari (Sestri) e a Brambilla (Juventus Next Gen)

Giorgio Gorgone, romano di 47 anni, è il più giovane degli allenatori debuttanti nel girone "B" della serie C. Gli altri due sono Massimo Brambilla, 50 anni, alla guida della Juventus Next Gen ed Enrico Barillari, 49 anni, trainer del Sestri Levante. E Gorgone, con la sua Lucchese, è anche il meglio piazzato in classifica generale: decimo (come l’Ancona), contro il quindicesimo posto del Sestri e, addirittura, il diciannovesimo della Juve.
Ci fa piacere ricordare che Gorgone è stato tra i vincitori del trofeo Maurizio Maestrelli 2023, sia per i risultati ottenuti con le giovanili del Frosinone, ma anche per la sua professionalità ed il fair play. Come si ricorderà a scegliere in estate Gorgone, quando circolavano altri nomi, è stato il presidente Andrea Bulgarella in prima persona, consigliato da un dirigente dalla grande esperienza in materia come Angelozzi del Frosinone. E, oggettivamente, quella sull’ex centrocampista rossonero di ventiquattro stagioni orsono sembrò una scelta coraggiosa, viste le sue precedenti esperienze, solo come vice, in particolare di Stellone o come trainer di formazioni "Primavere" del Frosinone, privo, cioè, di una reale conoscenza diretta del campionato di Lega "Pro".
A distanza di poco più di due mesi e mezzo dalla sua presentazione al Real Collegio, possiamo tranquillamente affermare che Gorgone ha fatto presto a calarsi nella complessa realtà del calcio di serie "C".
Specialmente dopo che si è reso conto che è, sì, importante non sconfessare mai la filosofia di gioco nella quale si crede – che è quella, in questo caso, di un gioco aggressivo e sempre proiettato alla ricerca del gol – , ma che non si deve nemmeno perdere di vista il risultato. Perché, in fondo, è quello che conta, che giudica la bontà o meno della conduzione tecnica di una squadra, quella rossonera, che punta ad entrare per il terzo anno consecutivo nella "top ten" finale. Il fatto che a partire dalla trasferta di Olbia fino ad arrivare alla importantissima vittoria contro l‘Entella, il trainer abbia deciso di rinunciare al più spettacolare, ma anche dispendioso e forse anche troppo rischioso "4-2-3-1", per passare ad un modulo più coperto con un centrocampista di ruolo in più ed un trequartista in meno, dimostra la sua capacità nella gestione tecnico-tattica complessiva, in relazione alla disponibilità dell’organico; nell’ottica di invertire un "trend" negativo che aveva fatto scivolare la Lucchese in posizioni anonime.
Qualcosa di diverso sia era intravisto già in Sardegna, ma l’esempio più lampante si è avuto contro l’Entella, quando la squadra è stata, per così dire, al gioco dell’avversario, senza mai sbilanciarsi in avanti, per poi piazzare il colpo vincente. Ma gli esami non finiscono mai.
Emiliano Pellegrini
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