Maccabruni ora è tornato Il Seravezza l’ha aspettato
Dopo la malattia che l’ha tenuto un anno in tribuna, il difensore ha rigiocato

Partenza ottima per il Seravezza Pozzi che, senza il suo bomber Benedetti e con una difesa reinventata per le contemporanee assenze di Mannucci e Maffei, è stato capace di andare ad imporsi 2-0 sul mai facile campo dell’Aquila Montevarchi, con la dedica di questa vittoria che va tutta a Fabio Maccabruni.
Il rientro post-malattia. Il roccioso difensore massese classe ’97 Fabio Maccabruni è ormai una bandiera del Seravezza Pozzi ma la passata stagione l’ha dovuta saltare per intero a causa di una malattia contro cui ha combattuto da grande guerriero quale è, sia in campo che fuori. Quest’estate è tornato ad allenarsi stabilmente in gruppo e domenica a Montevarchi ha riassaggiato il campo in una partita "vera" a distanza di tantissimo tempo dall’ultima volta. Il presidente Lorenzo Vannucci, che a Maccabruni vuole bene come ad un figlio, ci ha subito tenuto a sottolineare come domenica la cosa più importante accaduta al “Brilli-Peri“ non sia stata la vittoria del Seravezza ma "il rientro di Fabio". E conoscendo il carattere del ragazzo... non ci metterà molto a riprendersi un posto da titolare, lottando con i denti dopo il lunghissimo stop.
L’uomo del momento. Intanto in campo continua la crescita spaventosa di Brian Bedini, giocatore totale che si sta sempre più guadagnando la copertina dopo le tante annate vissute da gregario sempre importante sì ma mai fondamentale ed imprescindibile come adesso. A Seravezza rappresenta il presente ma è anche individuabile come "il capitan futuro": come a Roma era De Rossi quando ancora giocava Totti (... qui “impersonificato“ virtualmente da Granaiola nell’iconografia verdazzurra). Domenica a Montevarchi il match l’ha sbloccato lui con un inserimento dei suoi, insaccando di testa sul cross del bel 2004 Ivani. Il ’99 Bedini sa fare davvero tutto: gioca bene con e senza palla, ha tempi d’inserimento, vince i duelli, cattura tutte le seconde palle, si è molto irrobustito fisicamente nel tronco e nelle gambe ed è diventato un abile tiratore dalla distanza (ora batte anche molti dei calci piazzati del Seravezza), oltre che aver acquisito sempre più personalità. Amoroso se lo tiene stretto.
Simone Ferro
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