Michele Balloni: dalla Serie D alla Carrarese, un viaggio nel mondo della preparazione atletica

Michele Balloni, preparatore atletico della Carrarese, racconta il suo percorso professionale e le sfide affrontate.

di GIANLUCA BONDIELLI
9 giugno 2025

Classe 1990, nato a Viareggio e massese di origine, Michele Balloni ha conseguito una laurea triennale in Scienze motorie ed ha effettuato master di primo livello in preparazione atletica con l’Università di Pisa e Verona. Ha ottenuto, quindi, l’abilitazione come preparatore atletico professionista a Coverciano. Ha intrapreso l’attività di preparatore atletico a tutti gli effetti dal 2016 facendola diventare la sua professione. Dopo una trafila fra i dilettanti, culminata in serie D con il Seravezza, è arrivata 4 anni fa la chiamata della Carrarese. Michele a Carrara si è da subito occupato della parte della performance, ovvero degli atleti in gruppo, mentre al recupero infortuni si sono alternati diversi ragazzi. In quest’ultimo anno è toccato a Ennio Belli, portato dallo stesso Balloni, farsi carico della fase di riatletizzazione deputata a riportare in squadra i giocatori.

"Se vado a ritroso sono state tutte belle stagioni – ricorda Balloni –. Il primo anno con Di Natale siamo riusciti a raggiungere i playoff nonostante una squadra molto giovane e poi siamo usciti a testa alta pareggiando a Pescara. L’anno successivo con Dal Canto siamo arrivati quarti ma agli spareggi siamo usciti subito con l’Ancona per quel rigore subito al 90’. Gli ultimi due anni sono stati pesanti perché i playoff sono finiti a giugno inoltrato e non ci siamo neanche potuti godere la festa che siamo subito ripartiti per la B. Sono state stagioni incredibili perché nessuno ci accreditava per la promozione ai playoff e stessa cosa è capitato quest’anno per la salvezza. Riuscire a centrare due obiettivi consecutivi è difficilissimo. Qui mi trovo benissimo e posso concentrarmi solo sul mio ruolo e su come farlo al massimo. Ho un buon feeling con tutti. Loro conoscono me e io loro. Un aspetto positivo è che Carrara è rimasta finora un ambiente familiare. La società è seria con valori umani che riesci ancora a sentire. Non è un ambiente asettico, c’è tanta condivisione. Aiuta parecchio avere gente che continua a stimarti anche nei momenti difficili perché ti fa lavorare meglio".

Gianluca Bondielli

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