Mille tifosi in corteo per ribadire l’amicizia . Nesta: "Ho visto personalità e qualità"
Il tecnico elogia Marcandalli: "È un cavallo di razza". Il portiere Satalino: "Sono contento, ho avuto l’occasione per mettermi in mostra"

Sono le 13.25 quando il corteo (un migliaio fra reggiani e genoani) si ferma davanti a una scalinata metà rossa e metà blu di fronte allo stadio "Luigi Ferraris". Bandieroni genoani (ne spicca uno enorme con la scritta "Zena", con la lanterna) e granata: abbracci e tanti cori. Si ricorda chi non c’è più, si omaggiano le due squadre in modo alternato, si palesano le antipatie verso Parma e Sampdoria.
Tante le famiglie con bambini ad aspettare il corteo, per un momento di fratellanza totale.
I tifosi si erano riuniti, a partire dalle 11.30, presso il parcheggio della Piastra di Genova Est. Da lì oltre un’ora di cammino, per un percorso che richiedeva venti minuti.
Il gemellaggio ha preso vita lungo le strade di Genova, e i tifosi hanno voluto sentire il sapore di questa amicizia fino in fondo, godendoselo lentamente. Verso le 13.40 si "scioglie" il corteo e per i reggiani inizia la corsa alla tipica focaccia genovese, con due forni presi letteralmente d’assalto.
Per alcuni reggiani la trasferta era cominciata in modo curioso, con un episodio sfortunato in autostrada. Sono le 9.45 quando, tra Fidenza e Fiorenzuola, il traffico si ferma totalmente per un buon quarto d’ora, come ci fosse un semaforo rosso. Alcune persone escono dalle auto per guardare con curiosità verso l’inizio della coda. Dalle prime file si vede gente stupita intenta a fare video col telefonino. Il motivo è presto detto: sulla carreggiata erano presenti alcuni cinghiali. Tra i curiosi anche tanti tifosi: inconfondibili sciarpe e felpe granata. Poi l’intervento degli addetti al traffico, ed ecco che il viaggio prosegue senza intoppi, per raggiungere Genova. Fin dalle 12, tre ore prima del fischio d’inizio, si vedono a Marassi vessilli granata per le vie. Due coppie, una genoana e una reggiana, si incrociano e, come fossero amici d" una vita, ecco che parte l’abbraccio spontaneo. Quindici minuti prima del fischio d’inizio sfilano sul terreno di gioco una ventina di rappresentanti delle curve di Genoa e Reggiana: un momento di totale unione con cori e applausi. Spicca uno striscione in Gradinata Nord. "La perla della Via Emilia e la signora del mare: unite da una fratellanza leale". Poi, palloncini rossoblù nel settore ospiti.
Un clima di festa, che ha divertito anche Alessandro Nesta, complice l’ottima figura della Reggiana. "Sì, peccato solo per il risultato. Abbiamo cambiato molto, ma nonostante tutto ho visto personalità e qualità". Marcandalli unico centrale di ruolo. "Sì, ne avevo due , ho fatto giocare il più giovane. Però, come ho detto alla vigilia, ero sicuro che avrei avuto risposte positive da parte di tutti. È stata una grande serata nonostante l’eliminazione". Parole al miele proprio per Marcandalli. "Io ne ho visti di difensori in vita mia, e questo è un cavallo di razza. Un ragazzo da undici, non dieci. Educazione infinita, un po’ silenzioso. Ha un’accelerazione importantissima, ci arriva sempre lui per primo. Arriverà sicuramente". Due parole su Gilardino. "L’ho salutato, l’ho trovato tranquillo e pacato come quando giocava". Domenica c’è il Lecco. "Conto di recuperare Szyminski e Sampirisi".
Prima stagionale per Giacomo Satalino, che ha sostituito Bardi. Le parole del portiere: "Sono contento, è stata un’occasione per mettermi in mostra. Con Bardi e col gruppo portieri ho un rapporto splendido".
Goleador di giornata Momo Varela. Così il portoghese: "Volevamo passare il turno, ma abbiamo dato tutto contro un Genoa molto forte". Poi continua. "Io mi alleno sempre a tremila, poi le scelte sono del mister. Le emozioni del gol in questo stadio? Fortissime".
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