Misha, il gol più bello
Dal coma di gennaio alla rete decisiva con la Rivanazzanese

RIVANAZZANO T. (Pavia) – Per la Figc e la Lega Nazionale Dilettanti della Lombardia quella di Misha è "una storia da film". A lieto fine, aggiungiamo noi. E non potrebbe essere altrimenti. Mykhaylo Nehura, 29 anni, attaccante originario della Moldova ma da anni residente nella nostra regione è un “miracolato“ felice. In meno di un anno è passato dal dramma in un letto di ospedale alla grande gioia sul campo di calcio. "A volte anche l’incubo peggiore può trasformarsi in sogno - scrive la LND Lombardia sulle sue pagine “social“ -. A fine gennaio Misha (così lo chiamano gli amici e i compagni di squadra) ha rischiato la sua vita, a causa di un grave incidente stradale. Ma anche nel momento peggiore non ha mai smesso di pensare che potesse tornare a fare ciò che più lo fa star bene: inseguire un pallone. Sette mesi dopo, l’epilogo più bello. Il gol vittoria per la sua US Rivanazzanese che nasconde un messaggio di rara forza: non smettere mai di credere di poter realizzare i tuoi sogni, anche quando tutto il mondo attorno ti dice che è impossibile. Grazie Misha per questo esempio".
Tutto vero. Tornato in campo da poche settimane, già per due volte il bomber (con un passato anche in Eccellenza con la maglia del Real Milano) ha riassaporato il dolcissimo piacere del gol nel campionato di Prima Categoria. Contro il Castelnovetto (partita persa 4-3) e soprattutto contro l’Oratorio Stradella, dove la sua rete è stata decisiva nell’1-0 finale. Le parole dell’attaccante (che il prossimo agosto festeggerà i 30 anni) sul post della Lega Nazionale Dilettanti riassumono la storia di Misha e quanto accaduto negli ultimi mesi. "A gennaio ho avuto un serio incidente stradale e sono finito in coma farmacologico - racconta il calciatore della Rivanazzanese -. Quando mi sono ripreso, in molti mi dicevano che sarebbe stato impossibile tornare a giocare a calcio. Ma io ci ho sempre creduto, anche quando sembrava impossibile. E dopo il gol decisivo realizzato contro l’A.P. Oratorio Stradella, ho subito pensato alla mia famiglia e agli sforzi fatti. Sogno di continuare a giocare fin quando il mio corpo me lo permetterà".
Da ammirare il coraggio e la forza di volontà del ragazzo moldavo che vive a Lungavilla con la moglie Kristina. Lo schianto in auto, la paura di morire, il recupero difficile, fanno parte del passato. Adesso c’è soprattutto un pallone da nseguire e se possibile da spingere in rete.
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