Montevarchi e Sangiovannese scendano in campo con le maglie azzurre e rossoblù
Si moltiplicano gli appelli affinché i calciatori indossino le casacche tradizionali. Non accade dal 2019...

"Il derby venga giocato con le maglie tradizionali!" Si moltiplicano gli appelli
Arezzo, 07 marzo 2025 – La richiesta è arrivata da più parti, non solo da giornalisti come Leonardo De Nicola e Giustino Bonci, ma anche da molti tifosi, tra cui gli "storici" supporter della Sangiovannese e l'associazione Memoria Rossoblù. Domenica si gioca al Brilli Peri il 106° derby del Valdarno e sarebbe auspicabile che Montevarchi e Sangiovannese, una volta tanto, scendessero in campo con le maglie tradizionali che trasudano di storia gloriosa: rossoblù per l'Aquila e azzurra per il Marzocco, che sono anche i colori simbolo delle due città. Il mondo è cambiato e anche in serie A vediamo i calciatori indossare divise spesso bizzarre, che nulla hanno a che vedere con quelle originarie. Spesso sono per motivi di sponsorizzazioni, altre volte, giustamente, per decisione degli arbitri, soprattutto quando i colori si possono confondere. Ma il rossoblù e l'azzurro non si "confondono", o quanto meno si confondono solo in minima parte e, soprattutto, rappresentano la storia di due gloriose società. Tra l'altro, fino al 2019, i derby si giocavano con le divise tradizionali.... Solo negli ultimi cinque anni una delle due indossa la seconda maglia. Perchè? Prima non c'erano le direttive arbitrali? O sono cambiate nell'ultimo periodo?
C'è chi risponde a questa sollecitazione ricordando che la decisione finale spetta comunque all'arbitro. Ma lo storico Leonardo De Nicola, che conosce il mondo arbitrale, ha ricordato un aspetto. "Il direttore di gara dispone di giocare con le divise indicate, ma spetta al dirigente, che può farlo tranquillamente, fargli capire l'importanza storica e culturale di giocare con le maglie tradizionali. Cosa che dovrebbe essere fatta domenica", ha detto De Nicola. Tra l'altro, anche in serie A, ci sono esempi di partite nei quali i calciatori indossano colori che, pur in minima parte, potrebbero confondersi. E' il caso del derby della Lanterna tra Genoa e Sampdoria, che scendono in campo sempre in rossoblù e blucerchiato o del derby della Madonnina tra Inter e Milan. Da una parte c'è il nerazzurro, dall'altra il rossonero. Certamente ci sono casi in cui è inevitabile ricorrere alla seconda maglia. Esempi? Arezzo-Perugia o Grosseto-Livorno, tanto per citarne un paio.
Ma nella fattispecie del match tra Aquila e Marzocco, le due squadre potrebbero tranquillamente utilizzare l'abbigliamento tradizionale. Del resto sono le maglie che hanno indossato, nei derby, calciatori come De Ponti, Perissinotto, Contadini, Menciassi, Ravenni, Campani e Baiano da una parte, Scarpa, Lucchesini, Polvar, Brilli, Brandolini, Cacciatori e Corradi dall'altra, tanto per fare qualche esempio. Sono i colori dei vessilli che sventolano nella gradinata Sestini e in curva Farolfi. E allora, per una volta, naturalmente con l'avallo del direttore di gara, sarebbe bello che, domenica prossima, Aquila Montevarchi e Sangiovannese scendessero in campo con le divise tradizionali, quelle che hanno fatto innamorare intere generazioni di montevarchini e sangiovannesi, in quello che è l'unico, vero, derby del Valdarno. Con tutto il rispetto per le altre squadre del comprensorio...Ma la storia dice questo.
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