Nicola Vanzan: "Lo spareggio con K Sport, la partita più importante della mia carriera"

Nicola Vanzan racconta l'emozione dello spareggio con K Sport e il segreto delle sue cinque promozioni in carriera.

di LORENZO MONACHESI
17 maggio 2025
Nicola Vanzan al primo anno alla Maceratese (foto Calavita)

Nicola Vanzan al primo anno alla Maceratese (foto Calavita)

"Ho giocato anche in C, ma mai ho disputato una gara così importante come lo spareggio contro la K Sport". Nicola Vanzan, esterno di difesa della Maceratese, ricorda quel match unico. "È stata una partita in cui è racchiusa una stagione in 90 minuti, poi diventati 120. L’emozione era tanta, è stato stupendo vedere quella straordinaria cornice di pubblico, alla fine siamo stati bravi a trasformare tutto in energia positiva".

Vanzan, quante promozioni ha centrato?

"Questa è stata la quinta, prima ne ho conquistate due con il Campobasso, una con il Teramo e una con l’Arzignano".

Qual è il segreto?

"Un po’ di fortuna perché sono capitato in formazioni costruite per vincere, però mi prendo anche qualche merito perché per vincere 5 campionati in 8 stagioni occorre lavorare sodo e crederci sempre".

Crederci come all’ultima giornata quando la Maceratese era a 3 punti dalla vetta?

"Ci credevamo pur sapendo di avere poche probabilità, però ci abbiamo dato sotto e lo abbiamo dimostrato sul campo quando abbiamo battuto 4-0 il Monturano con il punteggio più largo della stagione. Ci abbiamo creduto perché non volevamo lasciare nulla di intentato".

Qual è stato il momento chiave della stagione?

"La reazione alla sconfitta di Urbino che ci è costata la vetta, non ci siamo scomposti mettendo ogni volta in pratica le nostre idee e gioco: in quella fase abbiamo dato una forte dimostrazione di unità di intenti".

Cosa le ha lasciato questo anno?

"Un nuovo modo di giocare, a fare il ruolo differentemente, ho sempre fatto il terzino di fascia ma ho avuto più palloni da giocare. Ritengo che abbia appreso come gestire la pressione".

È stata la prima volta che ha giocato in una squadra con questo modo di intendere il calcio?

"Le idee del tecnico Possanzini sono differenti da quelle dei precedenti allenatori, è un modo di intendere il calcio che mi piace e mi sono trovato a mio agio"

A volte c’è titubanza di fronte a una novità, cosa l’ha convinta a sposare questa filosofia di gioco?

"La determinazione di Possanzini che fin dal primo giorno ha indicato questo modo di giocare che si sposava con le nostre caratteristiche. Non avevo mai giocato in quel modo, è stata necessaria qualche settimana di ambientamento".

Qual è stata la più bella gara della Maceratese?

"Nel complesso quella con la K Sport dell’andata, però potrei dire il primo tempo con il Chiesanuova nel ritorno e la ripresa a Monte San Giusto quando abbiamo ribaltato il risultato in una gara molto complicata".

Quanto era pesante ad Ancona il pallone in occasione del primo rigore?

"Abbastanza. Era il primo, una responsabilità perché occorre partire bene per mettere pressione agli avversari".

C’era paura in quelle circostanze?

"Cerco sempre di pensare positivo e di gonfiare la rete. Di solito poco prima di calciare decido dove mandare il pallone".

Dove sarà il prossimo anno?

"Ancora non ho parlato con la società, a me piacerebbe rimanere e difendere la Rata in D".

Lorenzo Monachesi

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