Oggi Sangiovannese-Terranuova Traiana. Per gli azzurri non ci sono prove d'appello
Al Fedini è previsto il pubblico delle grandi occasioni.

Vero e proprio spareggio per la Sangiovannese
Arezzo, 04 maggio 2025 – Novanta minuti che valgono un'intera stagione. Non è un'esagerazione, né una frase fatta: il match di domani tra Sangiovannese e Terranuova Traiana ha tutte le caratteristiche di uno snodo decisivo, un bivio dal quale può dipendere il destino sportivo di entrambe le squadre. Una gara che sa di finale, di tutto o niente, con in palio non solo i tre punti, ma una fetta consistente di speranza, dignità e futuro. Per la Sangiovannese, una delle piazze storiche del calcio toscano, l'obiettivo dichiarato a inizio stagione era una salvezza tranquilla, possibilmente già acquisita con diverse giornate d'anticipo. Invece, tra prestazioni altalenanti, scelte discutibili e cambi tecnici che non hanno prodotto la svolta sperata, il cammino degli azzurri si è progressivamente complicato, lasciando il pubblico del Fedini con il fiato sospeso fino all'ultimo turno della stagione regolare. La situazione di classifica parla chiaro: la salvezza diretta è ormai irraggiungibile.
Tuttavia, una vittoria contro i biancorossi permetterebbe quanto meno di accedere ai play out, il famigerato risparmio di salvezza, e potenzialmente anche di guadagnare una posizione di classifica favorevole. Tutto dipenderà anche dal risultato del Trestina, altra squadra coinvolta nella lotta per non retrocedere. In caso positivo, la Sangiovannese potrebbe affrontare lo spareggio tra le mura amiche, con due risultati utili su tre a disposizione, elemento non da poco quando la tensione è alle stelle. In questi giorni, la città di San Giovanni Valdarno si è stretta attorno alla squadra. Sui social, nei bar, nelle vie del centro, si moltiplicano gli appelli per affollare lo stadio e spingere i ragazzi del “Marzocco” oltre l'ostacolo. L'atmosfera è quella delle grandi occasioni, delle partite che si ricordano a lungo, anche a distanza di anni. L'obiettivo è chiaro: portare almeno mille tifosi al Fedini, trasformando lo stadio in un fortino, in un motore emotivo capace di trascinare la squadra quando le gambe inizieranno a tremare e le idee a offuscarsi. Ma l'aspetto emotivo, da solo, non basta.
Lo sa bene il gruppo squadra, lo sanno i dirigenti e lo sa soprattutto lo spogliatoio, che in queste ore sta cercando di isolarsi dalle pressioni esterne per concentrarsi sul piano gara. L’approccio sarà determinante: partire forte, con determinazione e lucidità, evitando quei cali di concentrazione e quelle ingenuità che hanno condizionato pesantemente le ultime domeniche. Ogni errore potrebbe risultare fatale, ogni palla persa un potenziale boomerang.
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