Pochi rischi e pazienza, il successo granata. Ecco come è stato imbrigliato il Gubbio
L’analisi della partita di sabato scorso che ha rilanciato il Pontedera nella zona play off. E all’orizzonte c’è l’Entella

Vittoria del Pontedera contro il. Gubbio, 3 punti per tornare a guardare nuovi obiettivi
Essere riusciti a fermare sul nascere la potenzialità del Gubbio rischiando pochissimo. Stanno principalmente qui i meriti del successo di sabato del Pontedera, in una gara che ha fatto registrare bassi xG (expected Goals, dato che misura la possibilità di un tiro di finire in rete) di entrambe le formazioni: 0,529 dei granata e 0,940 degli ospiti. Menichini ha scelto di aspettare gli umbri per stanarli e questa è stata l’unica strategia possibile per provare a battere gli ospiti facendo una buona prestazione. La vittoria è dovuta infatti ad una giusta interpretazione tattica e all’aver sfruttato nel modo migliore i momenti chiave della gara riuscendo nel primo tempo a mettere Vitali e Italeng nelle condizioni di attaccare la porta ospite (e di segnare).
Un approccio adeguato che ha depotenziato il Gubbio, che fino al 37’ (momento del tiro di Tommasini, unico vero pericoloso corso da Calvani, per altro innescato da una sua errata respinta) non era praticamente sceso in campo. Il Pontedera invece ha sommato i due gol, altre due occasioni e fino alla rete di Spina (48’ st) ha concesso praticamente solo tiri da fuori area. Dei 16 scagliati dalla squadra di Fontana (10 invece quelli degli uomini di Menichini), 10 sono arrivati oltre i sedici metri, i restanti 6 da dentro (il Pontedera invece c’è riuscito 7 volte). E questo significa un cosa sola: aver chiuso col sigillo le linee di gioco e gli spazi, bloccando ogni via di sfogo e alzando un muro invalicabile. Stare bassi in alcuni momenti della gara ha significato saperla leggerla e interpretarla, mentre giocare alti avrebbe significato dare metri al Gubbio e, viste le qualità di palleggio dei giocatori di cui dispone, andare incontro molto probabilmente ad una sconfitta.
L’aggressività mostrata dal Pontedera nel recuperare la palla e aprire gli spazi alle spalle della difesa umbra ha permesso così ad Italeng di presentarsi solo davanti a Venturi per quattro volte, finite una con il gol, una con un gol ingiustamente annullato (lo dicono i fermo immagine) per fuorigioco, una con un recupero disperato di un difensore avversario e una con un tiro debole. L’Ipo (indice di pericolosità offensiva di una squadra) premia infatti la squadra granata (41 contro 37), così come i duelli vinti (82 contro 71, con Sala che ne ha vinti 13, più di chiunque), mentre al Gubbio tenere il 68% di possesso palla non è servito a produrre il necessario per arrivare alla vittoria. Questo perché il Pontedera ha tenuto l’atteggiamento giusto, con i giocatori che hanno applicato bene quello che Menichini aveva chiesto loro, facendo venir fuori la partita perfetta (come quella che aveva fatto il Carpi sbancando il Mannucci due settimane prima). Basterà ripetersi per uscire indenni venerdì sera dalla tana della capolista Entella?
Stefano Lemmi
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