Pontedera, saluto alla Coppa ma a testa alta. In semifinale ci va l’imbattibile Padova
Buona prestazione dei granata che però devono arrendersi alla corazzata che sistema la partita già nella fase di avvio .
PONTEDERA
0
PADOVA
1
PONTEDERA (3-4-2-1): Lewis; Calvani, Guidi, Pretato (15’ st Espeche); Ianesi, Marrone (15’ st Ignacchiti), Catanese, Ambrosini (15’ st Angori); Delpupo, Paudice (15’ st Benedetti); Selleri (31’ st Fossati). A disp: Vivoli, Busi, Martinelli, Perretta, Nicastro, Salvadori. All. Canzi.
PADOVA (3-5-2): Zanellati; Leoni (38’ st Varas), Granata, Perrotta (28’ st Crescenzi); Kirwan, Fusi (11’ st Villa), Bianchi, Dezi, Favale; Liguori (11’ st Bortolussi), Toldo (11’ st Capelli). A disp: Donnarumma, Rossi, Delli Carri, Radrezza, Montrone, Beccaro. All. Torrente.
Arbitro: Ubaldi di Roma
Marcatore: 9’ pt Kirwan.
Note: spettatori 246; ammoniti Marrone, Pretato, Perrotta, Ambrosini, Delpupo; angoli 5 a 4.
Il Pontedera saluta la Coppa. Ma lo fa a testa altissima, al termine di una prestazione brillante e autorevole contro un Padova che, va ricordato, è l’unica squadra ancora imbattuta tra le 100 professionistiche. Peccato, perché i granata, sconfitti 1-0, sono usciti dalla competizione proprio nell’unica partita giocata al Mannucci in due anni (con sette gare) di questa competizione, non riuscendo a ripetere l’exploit della stagione 2017-18 quando battendo 2-1 i veneti ai quarti (che invece nel confronto del 2008-09 quando giocavano in B – e il Pontedera in D – vinsero 8 a 0) approdarono alle semifinali dove furono fermati dall’Alessandria
Comunque sia, ieri in campo ci saranno state anche le seconde linee, ma alla fine nell’undici iniziale il Pontedera avanzava complessivamente 41 anni ai veneti (234 a 275) con un unico nato nel secolo scorso, capitan Catanese, squalificato per domenica a Olbia, contro otto quelli avversari. L’avvio ospite è stato più deciso e dopo un brivido procurato da una palla spesa a lato da Toldo a tu per tu con Lewis (7’) ben presto ha fruttato il gol di Kirwan con una conclusione arrivata dal lato destro dell’area e "sporcata" involontariamente da Calvani. Lì però si è esaurita la spinta offensiva del Padova e fino al riposo le occasioni migliori sono state tutte del Pontedera, salito di intensità col passare dei minuti e con Canzi che ha mosso i suoi all’interno dello scacchiere portando Ianesi a sinistra del tridente offensivo e Pretato a destra della difesa. Le migliori situazioni sono capitate sul destro di Paudice, ma prima ci hanno messo una pezza i pugni chiusi di Zanellati (13’) e quindi la coscia di Granata, con palla alzata sopra la traversa (33’). Al rientro in campo la squadra di Canzi ha preso decisamente in mano il pallino del gioco, ha sfiorato il pari dopo 7’ con un destro di Delpupo troppo centrale e ha costretto il Padova sulla difensiva. Però non è riuscita a indovinare il tiro giusto per un pari (che avrebbe portato ai supplementari) sicuramente meritato.
Stefano Lemmi
Continua a leggere tutte le notizie di sport su