Ravenna Calcio: sfuma il sogno del ripescaggio in Serie C, si prepara per la Serie D
Il Ravenna Calcio vede sfumare il ripescaggio in Serie C e si prepara a disputare il quinto campionato consecutivo in Serie D.

Il Ravenna adesso deve pensare al mercato
A stretto giro verranno sciolte le riserve sulle prime conferme, dall’allenatore alle pedine che più si sono fatte apprezzare nella stagione appena conclusa. La fine del sogno di un possibile ripescaggio in serie C, ha tenuto in stand by la macchina organizzativa giallorossa fino a venerdì sera. Quando in via Raul Gardini si sono resi conto che le escluse dalla Covisoc sarebbero in numero dispari inferiore a due, è dunque partito il piano D. Negli ambienti sportivi cittadini e in quelli del tifo organizzato, e dunque anche sui social, c’è stato fermento. Il dibattito è stato articolato. Del resto, sarebbe bastato che, oltre alla Spal, anche il Brescia avesse presentato la domanda di iscrizione. Tutto ciò avrebbe favorito il ripescaggio del Ravenna che, come noto, è al 2° posto della graduatoria dopo l’Inter U23.
E invece, le rondinelle non hanno presentato alcuna domanda di iscrizione, agevolando, di fatto, la riammissione del Caldiero Terme, retrocesso sul campo. C’è tuttavia un ultimissimo spiraglio a disposizione, perché, in deroga, il Brescia ha effettivamente tempo fino a mercoledì 24 per presentare la domanda di iscrizione. Il verificarsi di questa ipotesi, permetterebbe al Ravenna di essere ripescato, poiché la domanda del Brescia (come quella presentata dalla Spal) verrebbe sicuramente respinta. Ma le rondinelle non hanno interesse a coltivare questo meccanismo, visto che hanno già trovato la Croce Rossa, impersonificata dalla Feralpisalò, pronta a trasferire armi a bagagli, ovvero titolo e denari, nel capoluogo. A meno di un clamoroso epilogo, il Ravenna sarà dunque costretto a disputare il 5° campionato di serie D consecutivo.
Un pantano complicatissimo da cui uscire. Un po’ quello che successe – per la storia del calcio ravennate – alla fine degli anni 70, quando, in 24 mesi, la compagine giallorossa sprofondò dalla serie C alla Promozione, dove, appunto, rimase per 4 interminabili stagioni, dal 77-78 al 1980-81. Al di là dei motivi (nel 79-80, ad esempio, si dovette fare i conti anche con la squalifica del Benelli per 6 mesi), l’orgoglio di un club costretto a cimentarsi con realtà come, ad esempio, Predappio, Rivazzurra e Voltana, fu messo a dura prova.
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