Recanatese: dimissioni di massa nel cda, il futuro del club in bilico

Dimissioni di massa nel cda della Recanatese. Adolfo Guzzini lascia. Il club cerca nuove soluzioni per il futuro.

di ANDREA VERDOLINI
19 maggio 2025
Adolfo Guzzini festeggia la promozione della Recanatese in serie C, nella primavera del 2022

Adolfo Guzzini festeggia la promozione della Recanatese in serie C, nella primavera del 2022

L’autentico tsunami che sta squassando in questi giorni la Recanatese non è arrivato come il classico fulmine a ciel sereno. I segnali che si erano percepiti, specialmente durante la seconda parte di questa tribolata stagione, si stavano facendo sempre più inquietanti, nonostante l’inevitabile ottimismo di facciata. La squadra e lo staff sono stati (quasi) tenuti al riparo da voci, rumours ed indiscrezioni, riuscendo così a portare a termine il compito del raggiungimento della salvezza, ad un certo punto diventato tremendamente complicato per tutta una serie di circostanze.

A bocce ferme è scoppiato il bubbone con le dimissioni in massa dell’intero cda con in testa colui che è stato l’artefice dei recenti successi giallorossi, Adolfo Guzzini che, crediamo totalmente a malincuore, ha dovuto lasciare la "sua" creatura perché al cuor non si comanda ma la carta d’identità è sovrana e, in un determinato momento, certe decisioni occorre prenderle. Si è chiusa quindi un’era, difficilmente ripetibile, vista la caratura del personaggio, ma adesso la priorità è cercare di salvaguardare una storia ultra-centenaria e un movimento che coinvolge centinaia di giovani e di famiglie.

Allo stato attuale la situazione è di "bonaccia" assoluta, ossia senza novità di rilievo, né ufficiali, né nemmeno ufficiose. Il riserbo in questi casi è d’obbligo e a quanto ci risulta ci sono state solo generiche "richieste di informazioni", per cui non è nemmeno possibile parlare di sondaggi e di contatti. D’altra parte, lo rimarchiamo spesso, Recanati può costituire una piazza estremamente attraente per chi ha voglia di fare del calcio serio, con una progettualità anche a medio-lungo termine.

Qualcuno definì questo club, nel recente passato, una "macchina da guerra", per la puntualità e la precisione a livello amministrativo, e abbiamo avuto anche la conferma che in presenza di persone affidabili e solvibili non ci saranno soverchie difficoltà a chiudere la trattativa, anche in tempi brevi. Già ma chi potrebbero essere i papabili? In primis qualche consigliere uscente che potrebbe assumersi responsabilità maggiori, magari affiancato da new entry locali, sempre orbitanti nell’ambito calcistico. Ma non si escludono nemmeno forze esterne, sempre nella consapevolezza di andare ad operare in un ambiente con basi solidissime, un vivaio probabilmente unico nel territorio (quantitativamente e qualitativamente) e senza pressioni che possono essere stimolanti ma spesso sono snervanti ed ostacolano anche l’operatività quotidiana.

I rischi però, inutile nasconderlo, sono enormi: il tessuto imprenditoriale potrebbe garantire continuità ad alti livelli ma sinora non è che abbia brillato, per sostegno e per presenza.

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