Robur, Boccardi sceglie il ‘regalo’: "Due vittorie per tenere tutti lontani"
SIENA di Angela Gorellini Che cosa vorrebbe Filippo Boccardi (nella foto) sotto l’albero? "Due vittorie per mantenere il giusto distacco dalle...
Che cosa vorrebbe Filippo Boccardi (nella foto) sotto l’albero? "Due vittorie per mantenere il giusto distacco dalle inseguitrici". Non ha chiesto la luna a Babbo Natale: il Siena sa come si fa a vincere. Ma ogni partita va giocata e i regali, in campo, non li fa nessuno. Non la Nuova Foiano.
"Loro sono un’ottima squadra – ha detto l’attaccante –: sono partiti forte, poi hanno avuto una flessione. Sarà un altro scontro diretto, contro una di quelle avversarie che possono infastidirci. Dovremo far venir fuori tutta la nostra qualità: sappiamo giocare ma anche soffrire, segnare e subire poco, chiuderci e ripartire, speriamo che il campo sia in buone condizioni. Lavoriamo tutti i giorni per i tre punti, ci alleniamo come professionisti. Per noi la categoria conta poco". E a livello personale, qualcosa da scartare? "Di segnare ancora, dopo il rigore trasformato contro il Mazzola. Per chi gioca nel mio ruolo i gol sono importanti, danno fiducia. Io poi ne avevo bisogno, dopo lo stop per l’infortunio, ora sto bene". A lasciargli ‘libero’ il dischetto Galligani. "Ci conosciamo da tanto, abbiamo un bel rapporto. Me lo ero procurato, mi ha detto subito di tirarlo… Dopo l’ho ringraziato". E chi Boccardi conosce bene è anche mister Magrini. "L’ho ritrovato come lo ricordavo – ha ammesso –, nella metodologia, nella gestione dello spogliatoio. Un aneddoto? A Grosseto giocavo trequartista, poi lui mi spostò attaccante. Feci doppietta: ‘Allora sei un attaccante!’ mi disse…".
Non ha problemi, il bianconero, a coprire entrambi i ruoli. "Io sono a disposizione e gioco dove c’è bisogno – le sue parole –. Sulla trequarti devi stare più attento alla fase difensiva, ma è lo stesso". Ha iniziato piccolissimo, a 4 anni ("ero un ’96 e giocavo con i ’94…"), senza che nessuno in famiglia fosse amante del calcio, ed è proprio con la maglia del Grosseto che ha capito che la sua passione sarebbe potuta diventare una professione. "Già a 17 ho disputato mezza stagione in prima squadra – ha raccontato –, e l’anno successivo ci sono rimasto. Ho compreso allora che era quello che volevo fare nella vita, sentendomi anche apprezzato da chi avevo intorno".
Così, 23 anni dopo quei primi calci, è ancora a inseguire traguardi. Quello della Robur è sintetizzato dai numeri: miglior attacco, miglior difesa, zero sconfitte. "Le statistiche ci fanno piacere – ha chiuso Boccardi –: siamo un gruppo affiatato, nonostante la partenza ritardata, con giocatori di altra categoria; abbiamo alle spalle una società forte e tanta determinazione nel centrare il nostro obiettivo".
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