Saporetti blinda la difesa del Forlì: "Il terzo 1-0 di fila è un bel segnale"
L’esperto centrale gongola dopo le vittorie contro Tau, Fiorenzuola e la Cittadella di Formato e Guidone

Lorenzo Saporetti, insieme al compagno di reparto Sbardella, aveva di fronte una coppia da 22 gol fin qui, di fatto ridotta all’impotenza (foto Calegari)
È possibile ridurre a scena muta due predatori dell’area di rigore, quali Formato e Guidone (22 gol in due), collocati in cima alla catena alimentare nell’ecosistema della serie D? Sì, se costoro hanno la sventura d’imbattersi in Lorenzo Saporetti. Senso di appartenenza, certosina applicazione e un bagaglio di 142 gettoni in serie C, il 28enne centrale autoctono, leader della retroguardia del Forlì capolista, ha oscurato (in combo con il collega Sbardella) i temibili avanti della Cittadella, incapaci finanche di fare il solletico a Martelli.
"Sapevamo dell’importanza della gara, memori anche del confronto tosto e combattuto dell’andata. Ci aspettavamo un avversario coriaceo, incline a giocare prevalentemente sulle seconde palle ma, al di là di isolate situazioni condensate nel primo tempo, abbiamo fronteggiato egregiamente le loro incursioni. Poi nella ripresa è emersa la nostra maggior voglia di portarla a casa", afferma Saporetti. Che aggiunge: "Quando fai un pelo più fatica, rispetto ad altre occasioni, a creare le tue trame di gioco ma hai la fortuna di disporre di un giocatore di qualità come Petrelli, in grado di risolvere le partite con una giocata, è tanta roba…".
L’ex difensore della Pro Patria si gode il primo posto solitario in classifica (+2 sul Ravenna, frenato al ‘Garilli’ dal Piacenza) ma, saggiamente, non si lascia travolgere dai facili entusiasmi: "Sapevamo dall’inizio della stagione che avremmo recitato un ruolo importante in questo campionato, però la strada è ancora lunghissima perché mancano dieci partite. Certo, non dobbiamo montarci la testa, ma il terzo 1-0 di fila è un bel segnale…".
Quanto all’ermeticità del pacchetto arretrato biancorosso – il Forlì vanta la seconda difesa del campionato, dietro solo al Ravenna –, Saporetti evidenzia l’intercambiabilità e l’omogeneità degli interpreti, capaci di garantire alti standard di rendimento: "Chiunque giochi, ha sempre fatto bene. Inoltre questa volta, stante l’assenza di Menarini, Max ha agito da diga e ci ha dato una bella mano – è il complimento rivolto al centrocampista Rossi –. Detto ciò, siamo giunti alla 14ª partita nell’arco del campionato senza subire gol, un dato, questo, indice di grande solidità. E poi, più rapidamente conquisti palla e meno resta nella disponibilità degli avversari…".
Bocciato invece l’operato del direttore di gara. "Il rigore non concesso? Ero abbastanza lontano dall’azione – ricostruisce Saporetti –, ma ritengo che il fallo ai danni di Elia Petrelli fosse netto… Nel complesso il metro di giudizio non mi è parso del tutto coerente: ho notato un po’ di confusione".
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