Saporetti blinda la difesa del Forlì: "Il terzo 1-0 di fila è un bel segnale"

L’esperto centrale gongola dopo le vittorie contro Tau, Fiorenzuola e la Cittadella di Formato e Guidone

di MARCO LOMBARDI
18 febbraio 2025
Lorenzo Saporetti, insieme al compagno di reparto Sbardella, aveva di fronte una coppia da 22 gol fin qui, di fatto ridotta all’impotenza (foto Calegari)

Lorenzo Saporetti, insieme al compagno di reparto Sbardella, aveva di fronte una coppia da 22 gol fin qui, di fatto ridotta all’impotenza (foto Calegari)

È possibile ridurre a scena muta due predatori dell’area di rigore, quali Formato e Guidone (22 gol in due), collocati in cima alla catena alimentare nell’ecosistema della serie D? Sì, se costoro hanno la sventura d’imbattersi in Lorenzo Saporetti. Senso di appartenenza, certosina applicazione e un bagaglio di 142 gettoni in serie C, il 28enne centrale autoctono, leader della retroguardia del Forlì capolista, ha oscurato (in combo con il collega Sbardella) i temibili avanti della Cittadella, incapaci finanche di fare il solletico a Martelli.

"Sapevamo dell’importanza della gara, memori anche del confronto tosto e combattuto dell’andata. Ci aspettavamo un avversario coriaceo, incline a giocare prevalentemente sulle seconde palle ma, al di là di isolate situazioni condensate nel primo tempo, abbiamo fronteggiato egregiamente le loro incursioni. Poi nella ripresa è emersa la nostra maggior voglia di portarla a casa", afferma Saporetti. Che aggiunge: "Quando fai un pelo più fatica, rispetto ad altre occasioni, a creare le tue trame di gioco ma hai la fortuna di disporre di un giocatore di qualità come Petrelli, in grado di risolvere le partite con una giocata, è tanta roba…".

L’ex difensore della Pro Patria si gode il primo posto solitario in classifica (+2 sul Ravenna, frenato al ‘Garilli’ dal Piacenza) ma, saggiamente, non si lascia travolgere dai facili entusiasmi: "Sapevamo dall’inizio della stagione che avremmo recitato un ruolo importante in questo campionato, però la strada è ancora lunghissima perché mancano dieci partite. Certo, non dobbiamo montarci la testa, ma il terzo 1-0 di fila è un bel segnale…".

Quanto all’ermeticità del pacchetto arretrato biancorosso – il Forlì vanta la seconda difesa del campionato, dietro solo al Ravenna –, Saporetti evidenzia l’intercambiabilità e l’omogeneità degli interpreti, capaci di garantire alti standard di rendimento: "Chiunque giochi, ha sempre fatto bene. Inoltre questa volta, stante l’assenza di Menarini, Max ha agito da diga e ci ha dato una bella mano – è il complimento rivolto al centrocampista Rossi –. Detto ciò, siamo giunti alla 14ª partita nell’arco del campionato senza subire gol, un dato, questo, indice di grande solidità. E poi, più rapidamente conquisti palla e meno resta nella disponibilità degli avversari…".

Bocciato invece l’operato del direttore di gara. "Il rigore non concesso? Ero abbastanza lontano dall’azione – ricostruisce Saporetti –, ma ritengo che il fallo ai danni di Elia Petrelli fosse netto… Nel complesso il metro di giudizio non mi è parso del tutto coerente: ho notato un po’ di confusione".

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