Seravezza formato bunker. E che scelta sul rigorista
Amoroso ha ritrovato la solidità difensiva...e definisce la gerarchia dagli 11 metri

Si conferma al 2° posto in classifica il Seravezza che nel girone E della Serie D continua per il momento, coi suoi bei 22 punti, a stare davanti alle piazze favorite di Grosseto (20) e Livorno (17 ma con una gara in meno: quella che sarà recuperata mercoledì 15 novembre contro l’attuale capolista Pianese, che ad oggi è a +2 sul Seravezza). I versiliesi di Christian Amoroso ormai si stanno sempre più “consacrando“ come una "piacevole certezza" di questo campionato. Adesso poi, rispetto alle precedenti partite, la squadra verdazzurra ha ritrovato anche una certa solidità difensiva. Nelle tre ultime partite giocate nella scorsa intensa settimana infatti il Seravezza ha subito soltanto un gol, fra l’altro un po’ “rocambolesco“ su sviluppi di calcio piazzato (nel turno infrasettimanale col Figline). Merito sicuramente di un portiere formidabile per la categoria come Lagomarsini ma anche di una fase difensiva finalmente registrata a dovere dopo qualche gol preso di troppo nelle precedenti uscite dove pure le vittorie erano arrivate ugualmente.
Domenica a Cenaia l’1-0 è stato firmato ancora una volta dal solito "Aeroplanino-Killer" Lorenzo Benedetti come già 7 giorni prima al “Picchi“ di Livorno. La particolarità di questo ennesimo gol del super bomber (per lui è stata la rete numero 77 con la maglia seravezzina in 140 presenze complessive; mentre nella sola Serie D è stato il suo 57° sigillo verdazzurro) è il modo in cui è arrivato. Benedetti infatti era partito dalla panchina anche perché mercoledì gli era venuta la febbre. Amoroso inizialmente ha tenuto fuori oltre a lui pure gli altri “titolarissimi“ Granaiola, Salerno e Brugognone. Al 13’ della ripresa il Seravezza si vede assegnare un calcio di rigore. Ma essendo i due principali specialisti della squadra (Benedetti e capitan Granaiola) entrambi in panchina... ecco che si apre un “ballottaggio“ sul possibile tiratore fra Bedini (che tra quelli in campo era l’incaricato di Amoroso) e Camarlinghi (che era in palla e se la sentiva di calciarlo). L’allenatore però non ci pensa su due volte e chiama subito Benedetti che si stava blandamente scaldando: "Te la senti?". Manco a dirlo. Entra e segna il gol-partita dagli 11 metri.
Simone Ferro
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