Serie D, United Riccione. Çani suona la carica per la salvezza: "È difficile, ma non impossibile»
Lo United Riccione prova a rialzarsi dopo il buio di una stagione che l’ha visto sprofondare fino al penultimo posto...

Edgar Cani, attaccante albanese di 35 anni ex serie A con Palermo e Catania, aggiunto alla rosa dello United Riccione la scorsa settimana
Lo United Riccione prova a rialzarsi dopo il buio di una stagione che l’ha visto sprofondare fino al penultimo posto di serie D e si affida all’esperienza di Edgar Cani, attaccante albanese di 35 anni ex serie A, aggiunto in rosa la scorsa settimana.
Cani, come ha trovato la squadra? "Sono incuriosito dal progetto, sapevo che la situazione non sarebbe stata facile soprattutto per la classifica e i problemi societari. Però ho trovato un ambiente sereno: lo United è una squadra in salute che si allena bene".
Cosa serve in questo momento? "Dobbiamo rialzarci e stringerci tutti. L’obiettivo è la salvezza: dobbiamo racimolare il più possibile in poco tempo".
Secondo la sua esperienza, cosa manca alla squadra? "La rosa è giovane, manca di esperienza e gestione dei momenti più complessi in cui si deve saper soffrire e lottare senza concedere nulla. Il 4 a 0 contro il Prato è stata una batosta che ci ha fatto sbattere la testa per ripartire".
Cosa l’ha convinta a scegliere Riccione? "Ho voglia di rimettermi in gioco, quello che faccio da sempre. Le sfide mi sono sempre piaciute e per la società c’è voglia di lottare per qualcosa di grande".
Cosa la motiva di più? "La situazione è complessa ma non impossibile e questo mi stimola molto. Affrontare le difficoltà è una mia grande caratteristica e tutto questo mi ha smosso qualcosa dentro".
In serie A col Palermo ha condiviso lo spogliatoio con campioni come Simplicio, Amauri, Barzagli e tanti altri. Cosa ricorda di quell’esperienza? "Sono arrivato a Palermo a 18 anni con poca esperienza, misurarmi con delle istituzioni come loro all’inizio è stato uno scotto, un gap che dovevo colmare tra me e loro. In quel periodo ho imparato veramente come affrontare il mondo del calcio e sono cresciuto tanto".
Qual è stato il giocatore più forte con cui ha giocato? "Senza dubbio Amauri. In quel momento era al top, l’anno seguente sarebbe andato alla Juventus, mi ha insegnato tanto". E il momento più bello della sua carriera? "La nazionale. Battersi per il proprio paese è un motivo di grande orgoglio".
Federico Tommasini
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