"Sono più sereno grazie alla fidanzata"

Portanova: "A Reggio ho conosciuto Valentina che mi fa stare bene. La Serie A? Se gioco in B vuol dire che per ora non la merito"

di FRANCESCO PIOPPI
31 gennaio 2025
Manolo Portanova, 24 anni: mano sul cuore per sottolineare l’amore per la Reggiana

Manolo Portanova, 24 anni: mano sul cuore per sottolineare l’amore per la Reggiana

Portanova, è un momento molto positivo per la Reggiana: oltre a fare risultato, state esprimendo un bel gioco.

"Io penso che il gioco ci sia sempre stato, solo che dopo un buon inizio sono un po’ venuti a mancare i risultati… Dopo la sconfitta col Cittadella però ci siamo chiusi nello spogliatoio e ci siamo detti delle cose importanti, da lì in pratica è iniziata la nostra nuova stagione".

Quindi basta blackout di quel genere?

"Adesso penso che la squadra abbia mentalmente la propria identità e sarebbe da pazzi non continuare su questa strada: dobbiamo essere aggressivi come stiamo facendo e portare a casa dei punti".

È stato schierato da esterno, da mezzala, da trequartista: ma lei in che ruolo si vede meglio? Non è valida la risposta "l’importante è giocare"…

"Rispondo comunque che l’importante è giocare (sorride, ndr). Io preferisco fare la mezzala, ma in quel ruolo ci sono già giocatori importanti come Sersanti, Ignacchiti e adesso è arrivato anche Kumi, quindi va benissimo anche da esterno. Sono a disposizione, se serve per dare una mano alla squadra io non mi tiro mai indietro".

Alla fine della scorsa stagione aveva detto che sarebbe tornato volentieri anche per Nesta, poi le cose sono andate diversamente e adesso c’è Viali: che rapporto ha con il ‘nuovo’ mister?

"Mi è dispiaciuto che sia andato via Nesta, ma per fortuna ho trovato un allenatore vero e che ti dice le cose in faccia. Con lui parlo molto e non solo di calcio, ma spesso anche di vita. È uno che arriva presto al campo e va via tardi. Non sbuffo più quando vengo sostituito? Crescendo impari a capire certe cose…".

Rispetto all’anno scorso notiamo un Portanova più sereno, c’è qualcuno che la sta aiutando a trovare stabilità?

"La mia famiglia e mia madre mi sono sempre stati vicino e sono fondamentali, ma qui a Reggio ho conosciuto una persona importante per la mia vita che è Valentina, la mia ragazza. Sta qui con me e mi fa stare bene".

Non manca nemmeno l’affetto della piazza, lei è certamente uno degli idoli dei tifosi.

"Mi sento tanto legato alla Reggiana, mi hanno accolto in un momento particolare e loro sanno che la cosa che non cambierà mai è il mio sudore per questa maglia: darò sempre tutto. Poi è chiaro che ci sono partite in cui magari faccio più fatica, ultimamente vengo quasi sempre raddoppiato e ho meno spazio, ma questo non cambia il mio impegno".

Assieme a Vergara formate una coppia tutta partenopea a tratti imprendibile per gli avversari, come nasce questa intesa?

"Con lui ho un bellissimo rapporto anche fuori dal campo, quando siamo in partita ci capiamo con uno sguardo. È già un giocatore importante per questa squadra, ma se capisce che può fare ancora di più, può essere devastante".

Nella passata stagione aveva detto che il suo obiettivo era tornare in Serie A.

"Il sogno c’è sempre, però se in questo momento sono in Serie B significa che mi merito la Serie B… Comunque mi sono dato degli obiettivi personali e sto lavorando per raggiungerli".

È arrivato a quota 4 reti e 2 le sono state annullate (Modena e Bari) per dinamiche molto discutibili. Domenica a Bolzano tornerà ad arbitrarvi Crezzini, proprio l’arbitro che le tolse la rete nel derby del Secchia…

"Speriamo che non me ne annulli un’altra! A parte le battute, arrivare a sei già a gennaio sarebbe stato il top, ma dobbiamo accettare le decisioni e andare avanti, pedalando a testa bassa…".

Il Sudtirol che squadra è?

"Molto organizzata con un centravanti fisico e sfruttano spesso le seconde palle. Dovremo fare una partita intelligente. Se firmo per il pari? Onestamente no, dobbiamo cercare di portare a casa i tre punti".

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