Velasco ct, Lega Volley contro Fipav: “Bene la panchina azzurra femminile, ma modalità d’ingaggio sbagliate”

Non si placano le polemiche per la decisione di ‘togliere’ l’allenatore alla Uyba Busto Arsizio

di FULVIO D’ERI
22 novembre 2023

Julio Velasco, neo ct dell'Italvolley femminile (Ansa)

Milano, 22 novembre 2023 – La Lega Volley Femminile plaude alla nomina di Julio Velasco alla guida della nazionale azzurra femminile ma “bacchetta” la Federvolley per le modalità con le quali ha ingaggiato il coach, sotto contratto con la Uyba di Busto Arsizio, e prende in considerazione azioni future non ben precisate.

Archiviato il grande e giustificato entusiasmo per la nomina di Julio Velasco, il tecnico di pallavolo per antonomasia in Italia capace di vincere quasi tutto (manca il titolo olimpico) con la nazionale maschile e coi club negli anni ’80 e ‘90, come coach delle azzurre, resta la questione inerente il modo in cui la Fipav ha ingaggiato il “vate” di La Plata, levandolo di fatto alla Uyba di Busto Arsizio, società storica della pallavolo italiana, con la quale è evidentemente mancato un dialogo costruttivo. La Uyba si è sentita “tradita” da Julio e dalla Federvolley e l’ha detto chiaramente in un comunicato. Nel giorno della prestazione di Velasco al centro Pavesi di Milano la questione è stata affrontata anche dal presidente della Fipav nazionale, Giuseppe Manfredi, che si è detto “a posto con la coscienza” per aver “informato della trattativa avanzata in corso con Velasco il presidente della Uyba Giuseppe Pirola a Torino tempo fa…”. La questione è complessa, le due versioni sono diametralmente opposte. Ma il grimaldello sarebbe quello di conoscere con precisione se nel contratto firmato da Velasco con la Uyba sia stata inserita un “by out” o una clausola per permettere all’allenatore di andarsene qualora l’avesse chiamato la nazionale. E, se sì, cosa c’era scritto sulla clausola? Se questa clausola esiste, allora Velasco ha potuto esercitarla e quindi tutto è regolare, anche se per quel che riguarda i modi e i tempi rimarrebbero molte perplessità… Due erano le ipotesi, come ha ricordato il presidente Fipav Manfredi: “o un contratto dal 1 gennaio 2024 o dal 1 aprile 2024 (al termine della regular season). “Dopo aver parlato con Julio si è optato per la seconda ipotesi, poiché abbiamo convenuto che cominciare a lavorare a aprile per l’imminente impegno olimpico non era possibile”. Punto.

Ma la Lega Volley femminile non ci sta. “Ieri è stata una giornata importante per il nostro movimento. La Nazionale ha trovato un grande allenatore, mito della pallavolo mondiale, per andare alle Olimpiadi e sul podio. La missione è questa, per tutti noi un traguardo imprescindibile. Ottima scelta, che sosterremo con tutte le nostre forze – ha detto il presidente della Lega Femminile Volley Mauro Fabris in una nota – . Non possiamo però dare la nostra condivisione alla gestione della vicenda, alle sue modalità di svolgimento, alla sua tempistica. Siamo a stagione avviata. Atlete e staff sono stati composti tenendo conto di mille equilibri. Con traguardi per i club già da raggiungere”. Velasco è stato sempre contro il doppio incarico. “Quando allenavo la nazionale maschile, ho rifiutato un assegno in bianco della Ferruzzi per allenare sia a Ravenna che in azzurro – ha ricordato Velasco – In Italia se uno allena la nazionale deve fare solo quello…”. Quindi il doppio incarico era da scartare a priori, perché né FIPAV né Velasco lo hanno mai voluto. “E invece, dal divieto federale al doppio incarico di allenatore di club e Nazionale, da noi mai condiviso, siamo passati al “raddoppio del doppio incarico” con la chiamata ulteriore di due allenatori di nostre società in Nazionale (i vice di Velasco sono Barbolini di Scandicci e mister secolo Lollo Bernardi di Novara). Che senso ha averlo fatto ora quando non potranno aiutare Velasco, dice la Federazione, sino a fine stagione? Non rischieranno di “distrarsi” o di creare situazioni strane se andranno, come auguriamo ai loro club, ai playoff scudetto, come dice il neo ct azzurro per spiegare le sue scelte?”. Il dialogo non è il piatto forte della Fipav, a quanto pare. “Abbiamo dovuto prendere atto dai giornali di tutto questo, senza alcun confronto con la Lega che cura gli interessi generali di tutta la Serie A, con forzature sugli interessati e sui club per decisioni da assumersi in maniera inaccettabile ad horas. La Uyba Volley Busto Arsizio paga ingiustamente il prezzo più alto con la perdita di un allenatore, che ha giocato con le parole contrattuali (con la solita eleganza e sagacia, il presidente Malagò si è limitato a parlare di “misunderstanding e della necessità di evitare imbarazzi nell’ambiente”) per fare e disfare a piacimento. Io, come altri, alla presentazione del campionato, quando già si parlava della sostituzione di Mazzanti, avevo raccolto il suo impegno a concludere comunque la stagione con Busto. A saperlo, perché dare tanto risalto da parte nostra al suo arrivo in Serie A, che non può essere considerata un taxi, sapendo che se ne sarebbe andato dopo 2 mesi?”.

Ed ora che si fa? “Ora la frittata è fatta, quando sarebbe bastato lasciar almeno concludere la Regular Season. Recependo la richiesta di alcuni presidenti, ritengo necessario convocare a breve una riunione della Consulta di Serie A1 per esaminare quanto accaduto e le azioni future. Noi abbiamo sempre rispettato le competenze e le necessità federali, soprattutto quando toccano le nostre Nazionali. Vogliamo continuare così. Ma si deve rispettare il lavoro, gli investimenti, i progetti delle nostre società e preservare la regolarità e trasparenza del campionato. Velasco ha ricordato che non tutte le atlete sono uguali: basta guardare al loro conto in banca, a quelle che giocano o non giocano in Champions o nelle Finali della stagione, dunque devono essere trattate diversamente. Ha detto. Parole sante. Bisognerebbe però anche ricordarsi degli interessi, dei progetti, dello svolgimento delle competizioni, delle società che garantiscono quei conti in banca – non solo alle nostre campionesse – tenendo in piedi da sole, senza contributi statali, anzi pagando tasse gara ed altri balzelli, il movimento di vertice della pallavolo femminile italiana. Forza azzurre”.

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