Zini "Il nostro staff? Bel gioco di empatie"

Pontedera, il vice di Canzi si racconta: "Il mio ruolo è filtrare le informazioni che arrivano, tipo le caratteristiche di un giocatore che entra"

di Redazione Sport
21 novembre 2023

Zini "Il nostro staff? Bel gioco di empatie"

Dietro al riconoscimento che stasera Massimiliano Canzi ritira al Gran galà del calcio come "Miglior giovane allenatore del girone B di Serie C 2022-23", c’è, oltre alle indiscusse qualità del 57enne tecnico milanese, un fondamentale lavoro di squadra. Un lavoro di staff, quello tecnico del Pontedera, completato dal vice Zini, dal preparatore atletico Monticelli, da quello dei portieri Biato, dal collaboratore tecnico Moretto e dal match analyst Saglimbeni. E’ con Daniele Zini, 50enne, pontederese, che conosce Canzi dai tempi di Cagliari, che abbiamo cercato di capire l’importanza di un lavoro che il comune tifoso non sempre percepisce.

Zini, durante le partite la vediamo spesso a colloqui fitto con Canzi…

"E’ vero. Ma del resto il mio ruolo è filtrare le informazioni che arrivano, tipo le caratteristiche di questo o quel giocatore che entra, i cambi di modulo tattico degli avversari, e via dicendo, e passare a lui solo quelle utili. Dalla tribuna forse non si vede, ma io indosso sempre gli auricolari, sono collegato con Ivan (Moretto, ndr) e Roberto (Saglimbeni, ndr) che sono fuori dal campo e che quindi vedono altre situazioni. Gestiamo tutte le informazioni che raccogliamo e le diamo al mister, che poi prende le decisioni. Perché alla fine l’ultima parola è la sua".

Quanto è complicato dover decidere con rapidità a partita in corso?

"Posso dirle questo: nel primo tempo le informazioni sono gestibili con una certa tranquillità. E’ difficile, che so, che ci siano otto cambi o nuovi moduli. Nel secondo invece c’è un carico di informazioni enorme derivante dallo sviluppo della partita, e non è sempre semplice selezionarle. Io comunque devo riuscire a far arrivare prima possibile le informazioni che servono".

Ricorda il suggerimento dato a Canzi che più ha inciso sulla partita?

"Quello dello scorso anno a Siena. Perdevamo 1-0 e a 3-4 minuti dalla fine proposi di mettere in attacco Marcandalli. Fu proprio lui a segnare l’1-1. Comunque era una mossa che aveva visto anche Canzi, perché alla fine tutti condividiamo la stessa filosofia di calcio. Ed è proprio in base a questo che so quali informazioni filtrare".

In effetti voi 6 sembrate un gruppo ben affiatato.

"Di più. Lo scriva pure: la differenza nel nostro staff la fanno l’amicizia e l’empatia che ci sono fra noi. Il nostro è un lavoro che va al di là del campo. Viviamo insieme dalle 8,30 alle 19 di ogni giorno e talvolta anche dopo cena. Abbiamo creato un rapporto umano che è un valore aggiunto".

Stefano Lemmi

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